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Toscana, via al referendum contro la legge sull’immigrazione

Il Pdl presenta il comitato promotore. L’assessore alle politiche sociali Salvadori: "Troverà l’opposizione dei cittadini"

Firenze – 16 giugno 2009 – Nel giorno di pubblicazione sul Bollettino della Regione Toscana della legge regionale n. 29/2009, meglio conosciuta come la legge sull’immigrazione, il Popolo della Libertà toscano avvia una campagna informativa e di preadesioni mentre presenta il comitato promotore del referendum abrogativo. Sono sei i primi ‘padri’ del comitato destinato ad allargarsi fino a un più massiccio gruppo di lavoro: si tratta del presidente della Fondazione Magna Carta Toscana Leonardo Tirabassi e di una squadra di docenti universitari che va dal giurista Paolo Armaroli al sociologo della religione Pietro De Marco, dall’ecometrista Maurizio Grassini all’ordinario di filosofia politica Raimondo Cubeddu, fino allo storico Gerardo Nicolosi.

La presentazione è avvenuta ieri a Firenze. "Il Comitato promotore che presentiamo e che avrà il compito di redigere i quesiti referendari – spiegano gli esponenti regionali del PdL – è costituito da personalità estremamente autorevoli del mondo culturale e accademico toscano (in particolare delle scienze giuridiche) a garanzia dell’approccio serio e documentato che intendiamo dare alla nostra iniziativa che non ha carattere propagandistico, ma nasce da obiezioni fondate sia per quanto riguarda la costituzionalità stessa della normativa, sia per le ricadute sociali, culturali ed economiche che essa impone a tutta la comunità toscana".

"E’ indubbio, infatti, che la nuova legge regionale sull’immigrazione (come previsto dal comma 2 dell’art. 2 e dai commi 27, 28, 29, 35 e 37 dell’art. 6, oggetto del referendum abrogativo) equipara – proseguono i vertici del PdL toscano – per alcuni aspetti salienti come l’accesso a fondamentali servizi sociali (e non più solo di assistenza sanitaria di emergenza), i cittadini regolarmente presenti sul territorio regionale italiani o stranieri con quelli dimoranti in Toscana in forma irregolare e clandestina. Un grave atto di discriminazione al rovescio, che apre una prospettiva inquietante per la Toscana quale inevitabile terra promessa per tutti gli irregolari e i clandestini d’Europa, generando di fatto una zona franca a giurisdizione differenziata nel nostro continente. Una mostruosità".

”E’ legittimo – commenta l’assessore regionale alle politiche sociali Gianni Salvadori – che i gruppi politici esercitino il loro diritto alla critica anche con la promozione di iniziative per sottoporre le leggi al giudizio popolare, nel merito però l’iniziativa annunciata dal centro destra troverà l’opposizione dei cittadini toscani. La legge approvata nei giorni scorsi – ribadisce Salvadori – è lo strumento adeguato per governare un fenomeno molto delicato e complesso e la testimonianza della bontà delle scelte operate dal consiglio regionale, sottolinea l’assessore, viene in questi giorni dai riconoscimenti e dagli apprezzamenti delle tante associazioni laiche e religiose".

La legge regionale sull’immigrazione, dice l’assessore, ”ha una visione del futuro perchè individua gli strumenti per guidare il fenomeno dell’immigrazione. Lasciarlo all’evoluzione naturale, oppure negarlo come fa il Presidente del Consiglio, produce effetti disastrosi, la legge al contrario avvia un percorso che consente di affrontare e governare le varie situazioni che via via si presentano non ultima la questione della legalità”.

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