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Tratta di esseri umani. “Sempre più vittime, l’Europa si muova”

Allarme della Commissione Europea: “In tre anni scoperte 24 mila vittime, soprattutto per sfruttamento sessuale e lavorativo”. Solo sei Stati, Italia esclusa, hanno recepito la direttiva Ue per contrastare il fenomeno

Roma – 15 aprile 2013 – Aumenta la tratta di esseri umani in Europa, con una crescita del 18% e quasi 24 mila vittime scoperte tra il 2008 e il 2010, ma nello stesso periodo gli arresti di trafficanti sono diminuiti del 13%, anche a causa di risposte legislative inadeguate da parte degli Stati membri.

Sono alcuni dei risultati del primo report sulla tratta nell’Ue, pubblicato oggi dalla Commissione Europea. Dice che le vittime sono nel 68% dei casi donne, nel 17% uomini, nel 12% bambine o ragazze e nel 3% bambini o ragazzi.  Al primo posto c’è lo sfruttamento sessuale (62% dei casi), segue il lavoro forzato (25%) , mentre la tratta dovuto al commercio di organi, attività criminali e vendita di bambini ha una percentuale inferiore (14%).

Nonostante questo quadro sconcertante, solo sei stati dell’Ue (e l’Italia non è tra questi) hanno già recepito la direttiva 136/2011 contro la tratta. Introduce regole su pene per i colpevoli, supporto alle vittime e ai loro diritti durante i processi e interventi di prevenzione. Prevede anche l’istituzione in ogni stato membro di un’autorità che monitori la tratta e le attività per contrastarla.

Il termine per recepire la direttiva è scaduto il 6 aprile 2013. “Gli Stati che non l’hanno ancora fatto  rispettino gli impegni” esorta Cecilia Malmström, commissario Ue agli affari interni. “È difficile immaginare che nella nostra Europa libera e democratica – aggiunge – decine di migliaia di esseri umani possano essere privati della loro libertà e sfruttati, venduti come oggetti per profitto. Ma questa è la triste verità e la tratta di esseri umani è intorno a noi, più vicina di quanto pensiamo”.

EP
 

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