in

Tremonti: “L’immigrazione è una versione moderna di una tragedia antica”

“Gli incubi di un passato che pensavamo trascorso per sempre sono di nuovo tra di noi”

Roma, 24 giugno 2011 – ”Allora Mose’ stese la mano sul mare e il Signore durante la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente e le acque si aprirono”.

Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, intervenendo alla celebrazione dell’anniversario della Guardia di Finanza usa la Bibbia per parlare di immigrazione. “Immigrazione, la versione moderna di una tragedia biblica”, dice il ministro. “Migliaia di morti, migliaia di mostri, quali sono i trafficanti di esseri umani”, sottolinea Tremonti. Che aggiunge: “gli incubi di un passato che pensavamo trascorso per sempre sono di nuovo tra di noi”. Perche’ la storia, che prima sembrava essersi fermata, “ha di colpo ripreso la sua corsa, e lo ha fatto prendendo un nome leggero: Yasmine. La rivoluzione dei gelsomini. Di solito le rivoluzioni arrivano di colpo, senza dare preavviso e non sono mai senza violenza”.

Il nome e’ leggero ma, prosegue Tremonti, “niente affatto leggera e’ la storia che si e’ rimessa in moto. Innescata dalla speculazione finanziaria sul prezzo del cibo, prezzo che per i poveri non ha effetto, come diciamo noi di carovita, ma tout court effetto di vita”.
Cio’ che in Tunisia, ricorda il ministro, “ha spinto un giovane ambulante a bruciarsi vivo per la disperazione, innescata dalla speculazione finanziaria, una catena vasta e rivoluzionaria di moti si sta stendendo dall’Atlantico verso l’Asia, percorrendo via via tutta la sponda meridionale del Mediterraneo”.

Alla base, sottolinea Tremonti, “con effetto di motore c’e’ stata, c’e’, una straordinaria combinazione di fattori eterogenei: masse di giovani istruiti, masse di giovani donne, non piu’ disposte a restare nel passato, uso tecnopolitico dei media moderni, reazione contro regimi dispotico- cleptocratici, soprattutto eccessi di disuguaglianze sociali ed economiche. Questo il fattore di potenziale maggiore rischio politico diretto verso l’Asia”. Fra pochi mesi, ricorda il ministro, si votera’ in quasi tutti i Paesi del Mediterraneo. “Speriamo di no. Ma in caso di successiva e non improbabile delusione democratica (perche’ la democrazia non e’ una piazza piena di rabbia o di speranza, non e’ una merce, non e’ una commodity che si esporta come McDonald’s), si puo’ produrre in molti Paesi del Mediterraneo un effetto di crescente instabilita’ geopolitica”.

Secondo Tremonti “siamo passati, stiamo passando, dall’eta’ della certezza e della stabilita’ ad una fase di incertezza e di instabilita’. Anche in Europa”.

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Le colf sono obbligate a presentare la dichiarazione dei redditi?

Save the Children: “Quasi 40mila profughi a Lampedusa, 1670 minori”