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Treviso dà la cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati

Si chiama "cittadinanza civica per ius soli temperato" e potranno chiederla i genitori quando i bambini compiono sei anni. Protesta l'estrema destra, il leghista Zaia: "Iniziativa ideologica"

Roma – 2 dicembre 2013 –  E’ da ottobre che siamo in attesa di questo provvedimento e finalmente venerdì scorso alle ore 22.00 il consiglio comunale di Treviso ha approvato con larga maggioranza un regolamento comunale per la concessione della cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati.

Decisa dal sindaco democratico Giovanni Manildo, in carica da giugno,  su input dell’assessore per l’immigrazione Anna Caterina Cabino, questo è il primo provvedimento che segna con determinatezza la rottura con la ventennale amministrazione leghista.

Ovviamente l’approvazione a palazzo Trecento non ha avuto vita facile. In consiglio erano presenti forze dell’ordine per evitare scontri e  che i militanti di Forza Nuova, Lotta Studentesca e Rinascita per Treviso si fiondassero al banco della giunta per consegnare all’assessore per l’immigrazione un finto attestato di cittadinanza della Repubblica delle Banane, che poi una ragazza, militante di destra è comunque riuscita a portare al tavolo della Cabino.

Per la precisione, Treviso ha detto si alla “cittadinanza civica per ius soli temperato”, la delibera prevede che ogni genitore straniero possa chiedere per il proprio figlio la cittadinanza onoraria a partire dal sesto anno di età. I figli di immigrati nati a Treviso compresi tra i 6 e i 19 anni sono circa 1.800.

Il presidente della Regione Luca Zaia, che pure è favorevole ad una forma di ius soli particolarmente temperato, ha giudicato l'approvazione del regolamento a Treviso "un' iniziativa politica, di caratterizzazione ideologica. E' la indiretta dichiarazione del fallimento del ministro Kyenge". "Ognuno ha le sue priorità ed evidentemente la giunta di Treviso considera una priorità per Treviso dare la cittadinanza civica; ne deduco che per loro la prima emergenza della città sia questa".
 
Samia Oursana
Italianipiu.it, il portale delle seconde generazioni

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