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Treviso: contro il razzismo, armati di versi

Undici scrittori del Nordest leggeranno brani contro l’intolleranza per combattere le scelte dei sindaci trevigiani

Treviso – 23 gennaio 2008 – Contro razzismo e xenofobia a Treviso scendono in piazza versi e rime, attraverso le voci degli scrittori veneti. Sabato prossimo sarà dunque la cultura a combattere le decisioni discriminanti di alcuni amministratori del Veneto. La scelta è tutt’altro che casuale, viste le manifestazioni di intolleranza nei confronti degli immigrati attraverso cui negli ultimi tempi la Marca ha fatto parlare di sé.

Undici esponenti della letteratura contemporanea, accomunati dalle origini del Nordest si sono dati appuntamento il 26 in piazza dei Signori, alle 17, per dire no al "razzismo istituzionale", attraverso la lettura di brani sul tema, tratti dalla letteratura mondiale.

Non poche le "cause" che hanno scatenato la reazione: dall’ordinanza anti-sbandati partita dal primo cittadino di Cittadella, Massimo Bitonci e abbracciata da altri sindaci leghisti trevigiani, all’iniziativa dei pannelli luminosi di Montegrotto, fino al sindaco di Romano d’Ezzelino che vieta il bonus scolastico agli extracomunitari. Ma la lista non finisce qui, perché c’è poi il "pellegrinaggio" forzato della moschea mobile e le continue diatribe tra amministratori comunali e comunità musulmana di Treviso.

Gli autori che si alterneranno nella lettura sono Marco Paolini, Gianfranco Bettin, Tiziano Scarpa, Vitaliano Trevisan, Romolo Bugaro, Alberto Fassina, Marco Franzoso, Giulio Mozzi, Gian Mario Villalta, Ferrucci e Mauro Covacich. Quest’ultimo, promotore dell’iniziativa definisce Treviso "epicentro dell’intolleranza fomentata dagli amministratori" e sottolinea che l’idea nasce dall’impossibilità di far finta di niente, "nel rispetto di quei veneti che razzisti non sono".

Il commento, prevedibile, del prosindaco trevigiano Giancarlo Gentilini non si è fatto attendere: "Tutte chiacchiere, che vadano a Napoli".

Antonia Ilinova

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