Washington, 23 febbraio 2015 – Un tribunale americano ha ordinato all'amministrazione federale di mettere fine agli arresti di madri e bambini richiedenti asilo, provenienti dall'America centrale.
Con una "ingiunzione", un giudice federale di Washington, ha stabilito che le madri e i bambini piccoli che arrivano negli Stati Uniti per sfuggire alle violenze nell'Honduras, in Guatemala e nel Salvador, provano una "paura legittima" e quindi possono ragionevolmente sperare di ottenere asilo.
L'estate scorsa, nel tentativo di far fronte a un massiccio afflusso di profughi, l'amministrazione Obama aveva deciso di bloccare gli immigranti in centri di detenzione in attesa dell'esame delle loro richieste, invece di fermarli e poi rilasciarli come accadeva prima. I servizi di immigrazione – scrive il giudice nella sua valutazione – hanno voluto cosi' "lanciare un messaggio ai candidati all'asilo di non essere benvenuti".
Ma il governo finora "ha presentato ben poche prove che la sua politica di detenzione raggiunga davvero i suoi obiettivi, vale a dire scoraggiare eventuali altri candidati dall'America centrale a cercare fortuna negli Usa". Il tema dell'immigrazione clandestina e' particolarmente caldo in questo periodo negli Stati Uniti. Sotto a un diluvio di critiche, il presidente Barack Obama ha avviato un piano di regolarizzazione di milioni di clandestini, ma lunedi' scorso un giudice di un tribunale federale del Texas ha ordinato la sospensione temporanea di questa normativa.