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La denuncia di Federalberghi Cesenatico: “Flussi di lavoratori stagionali stranieri insufficienti”

Roma, 2 marzo 2022 – Presto si aprirà la stagione estiva e la riviera romagnola segnala una forte carenza di forza lavoro per affrontare l’arrivo del turismo. “I flussi dei lavoratori stagionali stranieri sono gravemente insufficienti. Anche quest’anno si ripete lo stesso copione dell’anno appena terminato. Il numero totale di lavoratori stranieri extracomunitari che possono fare ingresso in Italia per lavoro stagionale è sempre meno infatti la provincia Forlì-Cesena ha ottenuto soltanto 100 quote. Come si può pensare di far fronte ad uno dei più grossi ed annosi problemi come quello relativo alla carenza di personale addetto alle strutture ricettive, con così poche risorse?”, ha infatti sottolineato Leandro Pasini, Presidente dell’Associazione Albergatori di Cesenatico.

Turismo, nella riviera romagnola manca la forza lavoro

“Il fabbisogno delle imprese alberghiere della provincia Forlì-Cesena, espresso da ADAC/Federalberghi di Cesenatico attraverso la Federalberghi nazionale, nel 2021 era pari a 2000 lavoratori stagionali e 200 non stagionali”. Chiaramente, nella riviera romagnola la richiesta di lavoro si alza esponenzialmente con l’arrivo della stagione estiva e del turismo. La manodopera predisposta dalle quote distribuite grazie al decreto flussi, però, non è nemmeno lontanamente sufficiente per rispondere alle esigenze. Nel 2022, infatti, si parla di 28.000 persone, 13.700 di queste sono destinate al lavoro stagionale nel settore agricolo e in quello turistico alberghiero. Per quanto riguarda le province di Forlì-Cesena e Ravenna, ci sono solamente 100 quote.

Il problema è grave. La manodopera italiana è insufficiente, quella comunitaria nel corso degli anni è diminuita vertiginosamente. Pertanto per poter aprire le nostre strutture necessitiamo di un cospicuo numero di lavoratori extra-comunitari. A Pasqua molte delle strutture ricettive di Cesenatico non aprirà a causa della carenza di figure professionali e ai rincari di energia elettrica, gas e materie prime. La politica continua a non dare risposte concrete ed adeguate al settore già sofferente a causa delle vicissitudini internazionali. Mi auguro che vi sia una riflessione più approfondita da parte degli organi competenti in materia. E che venga rielaborata e ridiscussa la decisione presa dalla nostra Prefettura affinché possa dare un ulteriore opportunità. E’ già stata interpellata anche Federalberghi nazionale affinché provveda ad intervenire richiedendo un’integrazione del contingente”, ha sottolineato Alfonso Maini, Vice Presidente ADAC/Federalberghi.

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