Roma – 20 gennaio 2012 – Il nuovo governo tunisino rispetterà gli accordi con l’Italia per contrastare l’immigrazione irregolare, ma vuole nuove quote di ingresso per lavoro regolare riservate ai suoi cittadini. È quanto emerge della visita di due giorni in Tunisia del comitato parlamentare Schengen.
”Il governo tunisino tramite il ministro, ci ha assicurato che rispettera’ l’accordo bilaterale stipulato nel 2010 con l’allora ministro Maroni e che prevede piu’ controlli in uscita a fronte di aiuti da parte italiana, peraltro gia’ arrivati qui con 4 motovedette e l’invio, tra non molto, di 600 autoveicoli per il pattugliamento soprattutto delle zone desertiche”. Ha detto ieri, al termine di un incontro con il ministro dell’interno Ali Larayedh, il presidente del comitato Margherita Boniver.
La Boniver ha poi aggiunto che “da parte del governo tunisino è venuta la forte rassicurazione sul rispetto degli accordi che il nuovo esecutivo tunisino continuera’ a onorare”. Da parte sua, invece, il vicepresidente del comitato Schengen Ivano Strizzolo ha voluto lanciare un appello perche’, ha detto, ”l’Europa sostenga, anche economicamente, il nuovo governo tunisino alle prese con una difficile crisi economica e che sta, abbiamo toccato con mano, – ha detto – intraprendendo un serio cammino di democrazia e rispetto dei diritti umani”.
Il parlamentare Pd Massimo Livi Bacci ha, infine, esplicitamente chiesto al nuovo governo Monti di prevedere anche per il 2012 il decreto flussi, con quote dedicate ai tunisini (l’ultima volta erano 4mila). ”Da quello che abbiamo capito nei due giorni di missione in Tunisia – ha infatti detto il parlamentare Pd – appare evidente che il governo tunisino si aspetta il varo di questa importante misura anche per l’anno in corso”.