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UE: ACCORDO TRASFERIMENTO DETENUTI, POLONIA ESENTATA 5 ANNI IMMIGRAZIONE,FRATTINI E AMATO SODDISFATT

(ANSA) – BRUXELLES, 15 FEB – E’ finalmente stato tolto il veto della Polonia all’attesissimo accordo politico fra i paesi dell’Ue sul trasferimento dei detenuti verso i loro paesi di origine: dopo mesi di polemiche, i polacchi sono stati accontentati con cinque anni di esenzione. Buoni risultati anche per l’immigrazione al Consiglio Giustizia e Affari Interni, con il rafforzamento dei mezzi per l’agenzia di sorveglianza delle frontiere Frontex. "Sono profondamente deluso" disse a dicembre il vicepresidente della Commissione Ue, Franco Frattini, dopo che il veto di Varsavia aveva nuovamente bloccato un provvedimento tanto atteso. La Polonia, timorosa delle conseguenze di un rientro di circa 2.000 suoi detenuti a fronte dell’espatrio di qualche decina di cittadini di altri paesi Ue, aveva formalmente insistito sulla questione di "principio" del rifiuto dell’automaticità del trasferimento dei detenuti. Lunghe mediazioni – ieri c’é stata una riunione preparatoria a livello di ambasciatori durata l’intera giornata – hanno portato a un compromesso con gli altri paesi membri e all’annuncio di oggi da parte della presidenza tedesca: "E’ un successo – ha commentato Brigitte Zypries, ministro della Giustizia – perché in questo modo aumentano le possibilità di reinserimento". La direttiva prevede che in futuro i detenuti stranieri condannati in via definitiva siano trasferiti anche senza il loro consenso nel paese di origine per scontare la pena se in quel paese hanno una residenza, dei legami familiari o sociali. Se il condannato si trova già nel suo paese di origine, la sentenza viene trasmessa a questo stato per l’esecuzione. Non è necessario che lo stato di origine sia d’accordo con il trasferimento. Sul fronte dell’immigrazione, altro capitolo importante di questo Consiglio, il risultato più concreto è stata la concessione da parte degli stati membri di nuovi mezzi ed equipaggiamenti a Frontex, l’agenzia di sorveglianza delle frontiere Ue con sede a Varsavia: "E’ importante – ha notato il ministro degli Interni, Giuliano Amato – che il rafforzamento di Frontex vada avanti nella cornice di un’apertura dell’Europa, dei suoi spazi legali di immigrazione, tramite accordi con i paesi di origine. Se andasse avanti la sola Frontex, sarebbe l’immagine di un’Europa che si chiude". Frattini, commissario Ue alla Giustizia, libertà e sicurezza, ha ricordato che "19 stati membri avevano risposto all’appello per un rafforzamento degli equipaggiamenti di Frontex. Oggi c’é stato un importante passo avanti e nel Consiglio Ue di aprile i governi potranno approvare anche le squadre di intervento rapido alle frontiere, così che da maggio siano operative. E’ assolutamente importante che siano al loro posto prima della stagione estiva". In totale Frontex ha ottenuto dagli stati membri – l’Italia é stata citata dalla presidenza tedesca fra i principali contributori – 8 aerei da ricognizione, 13 elicotteri, 48 imbarcazioni da pattuglia e varie apparecchiature tecniche. Accettata, infine, la proposta tedesca di integrare il trattato di Prum, sulla cooperazione transfrontaliera di polizia, nella legislazione comunitaria: "é stata una riunione fruttuosa – ha commentato Frattini – su Prum c’é stato un accordo di principio anche se è rimasto fuori l’articolo 18". Il riferimento è all’articolo del trattato che prevede la possibilità, per la polizia di uno stato, di rimanere sulle tracce di qualcuno anche se sconfina in un altro paese: "mi sembrava la cosa più interessante e integrativa dell’intero accordo – ha commentato Amato – ma qualche collega si è opposto. Vedremo. Certo – ha concluso scherzando – che il destino degli articoli 18 è di non essere approvati…". (ANSA). 2007-02-15 17:48

(15 febbraio 2007)

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