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UE-AFRICA: PRODI, INTEGRAZIONE NON E’ SCELTA MA NECESSITA’ EUROPA APRA LE BRACCIA AL CONTINENTE AFRI

(ANSA) – ADDIS ABEBA, 29 GEN 2007 – "Il mutato contesto internazionale rende i processi di integrazione, in Africa come in Europa, sempre meno una scelta e sempre più una necessità". E’ questa la convinzione del presidente del Consiglio Romano Prodi, che interviene alla sessione inaugurale dell’ottavo vertice dell’Unione africana che si tiene nella capitale etiope. "Non si tratta di unire le forze per reagire alle minacce globali – dice il premier -, al terrorismo, ai cambiamenti climatici, alle pandemie. Si tratta anche e soprattutto di cogliere insieme le opportunità che il mondo globale può offrire. Sviluppo, migrazioni, scienza, commercio internazionale, innovazione, energia, ambiente sono temi sui quali europei e africani devono lavorare insieme. Perché essi determinano processi di cambiamento da cui dobbiamo entrambi trarre beneficio" Prodi ricorda che in alcuni settori (migrazioni, ricerca su vaccini a basso costo, cancellazione del debito) il lavoro comune è già cominciato, ma ammette che su altri temi è necessario accelerare: "La preparazione del secondo vertice Ue-Africa costituisce un’occasione da non perdere. Scienza, tecnologia e ambiente, i temi al centro di questo vertice africano, sono gli stessi su cui l’Europa lavora in questi giorni. Su innovazione, ambiente ed energia, le politiche europee hanno bisogno di una forte dimensione esterna, che abbracci il continente africano ben oltre la sponda sud del Mediterraneo". Si tratta di fenomeni, insiste il premier, che non si limitano a singole aree geografiche e che vanno dunque gestiti in un’ottica globale, "tramite una comune assunzione di responsabilità". "Europa e Africa – prosegue Prodi – devono assumersi insieme questa responsabilità. Per questo hanno bisogno di diventare entrambe più forti ed efficaci". Il premier ricorda il suo impegno per la costruzione di un’Europa allargata e per un modello di integrazione che può servire anche al di fuori dell’Unione europea. "Questo – aggiunge – è oggi lo strumento più avanzato e adeguato per concorrere a costruire la pace in Africa. L’Europa deve aprire le sue braccia all’Africa, deve impegnarsi per lo sviluppo dell’economia e della pace con uno spirito nuovo, ispirato al senso di solidarietà. Noi non siamo qui in nome dei nostri rispettivi nazionalismi, siamo qui nella consapevolezza di un destino comune". Prodi ricorda come sia più che mai necessaria la cooperazione tra Europa, Africa e Nazioni Unite: "La recente esperienza libanese e il varo della missione Unifil sono un esempio di come insieme si possano governare crisi complesse. Mi piacerebbe che questo stesso approccio multilaterale fosse seguito nelle gravi crisi che ancora investono il continente africano, dal Darfur alla Somalia. Che anche qui si applicasse la forza del negoziato piuttosto che quella delle armi. L’Italia é pronta a sostenere ogni azione in questo senso". (ANSA). 2007-01-29 11:27

(29 gennaio 2007)

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