Roma – 12 dicembre 2013 – “La tragedia di Lampedusa ha reso dolorosamente chiaro che abbiamo bisogno di intensificare le operazioni di controllo delle frontiere e migliorare la nostra capacità di individuare le barche nel Mediterraneo . Ha anche sottolineato i limiti delle politiche nazionali per affrontare un problema grande e complesso come i flussi migratori illegali, mostrando la necessità di una maggiore assistenza agli Stati membri con particolari problemi di migrazione e di vera solidarietà”.
Lo ha detto ieri a Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione Europea, intervenendo davanti alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Un discorso in vista del Consiglio europeo che riunirà capi di Stato e di governo la prossima settimana.
“Vorrei ricordare che la Commissione sta stanziando 50 milioni di euro ( compresi i finanziamenti di emergenza) , e in sostegno dell’ Italia , in particolare, sono stati giù stanziati 30 milioni, anche per operazioni di sorveglianza delle frontiere nel quadro del mandato di Frontex . La natura dei problemi richiede tale sostegno, a beneficio di tutti noi” .
“Al fine di migliorare la lotta contro la tratta , il contrabbando e la criminalità organizzata – ha aggiunto Šefčovič – la cooperazione pratica e lo scambio di informazioni deve essere rafforzata anche con i paesi terzi. Bisogna rafforzare i programmi regionali di protezione, in particolare per l'Africa del Nord. I nostri sforzi di reinsediamento possono essere migliorati e, insieme con gli Stati membri, dovremmo capire come aprire nuovi e migliori canali legali per entrare in Europa , ad esempio per lavoratori stagionali, studenti e ricercatori”.
Infine, ha concluso vicepresidente della Commissione Europea, “ dobbiamo intensificare la nostra cooperazione con i paesi terzi . Ad esempio, nuove discussioni in materia di migrazione , mobilità e sicurezza dovrebbero essere intavolate con alcuni paesi del Mediterraneo meridionale , in particolare con l'Egitto , Libia, Algeria e Libano”.