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Ue. Frattini: “Porte aperte a chi vuol esser utile”

"Chiudere a chi persegui altri obiettivi" ROMA, 20 novembre 2008 – "’Si trattava di risolvere il problema di non far mancare all’Europa mano d’opera qualificata e cercare di respingere chi non veniva per lavorare, ma per altri motivi".

Il ministro degli Esteri Franco Frattini, in un’intervista al Giornale, spiega così le misure approvate dal Parlamento europeo sulla blue card, il permesso d’ingresso nei Paesi Ue senza vincoli temporali stringenti per laureati e specializzati, uno dei punti del patto europeo per l’immigrazione e l’asilo lanciato nel giugno scorso da Nicolas Sarkozy.

Così, secondo Frattini, si aprono "le porte a chi si vuol rendere utile", e le si chiude "a chi persegui altri obiettivi. Eppure, specie da noi, ricordo in quanti si strappavano i capelli parlando di politica elitaria" di fronte alle stesse proposte. Ora, sottolinea il ministro, dovranno essere approvati altri punti del patto Sarkozy "con altre misure importanti: il diritto d’asilo, il lavoro stagionale, la lotta al lavoro nero soprattutto. Perché quest’ultima iniziativa si muove contro tre aspetti negativi: l’incentivo all’immigrazioen clandestina, la produzione di evasione fiscale e infine la creazione di concorrenza sleale".

Si stanno creando così "criteri omogenei" per la gestione dell’immigrazione in Europa "non concedendo più porti franchi". Inoltre l’Ue, conclude Frattini, ha "fatto accordi importanti per il rimpatrio. Quando sono stato nominato commissario, dopo la fuoriuscita di Prodi, ne trovai uno solo con Hong Kong!’.

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