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Ue. La presidenza greca: “Ripartire il peso dell’emergenza immigrazione”

Il governo ellenico punta a una maggiore solidarietà tra gli stati membri. “Va tradotta in meccanismi stabili e permanenti per una ripartizione degli sforzi

Atene – 10 gennaio 2014 – Ripartire il peso dell’emergenza immigrazione tra tutti gli Stati dell’Ue. È uno degli obiettivi della presidenza greca dell’Unione Europea, che su questo fronte ha le stesse preoccupazioni dell’Italia, alla quale passerà il testimone a luglio.

"Bisogna trovare un accordo su misure che facciano funzionare la solidarietà, una sorta di 'clausola di ripartizione' degli immigrati illegali che non possono rientrare nei loro Paesi", ha spiegato il ministro greco per la sicurezza Nikolaos-Georgios Dendias, in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche altri esponenti del governo ellenico.

Secondo Dendias, riferisce l'agenzia Ansamed, la clausola potrebbe funzionare in base all'applicazione di parametri quali il Pil, la popolazione, ecc. "L'importante è tenere il dibattito aperto", ha aggiunto il ministro. "Non si può essere particolarmente ottimisti, perché molti Paesi hanno una posizione particolarmente negativa".

Per il ministro degli Interni , Yiannis Michelakis, "la solidarietà va tradotta in meccanismi stabili e permanenti per una ripartizione degli sforzi" più equa tra i Paesi maggiormente esposti e gli altri partner europei.

La presidenza di turno greca vuole anche portare avanti il lavoro per arrivare a politiche di integrazione più concrete ed efficaci, nonché per agevolare l'ingresso di ricercatori e studenti e flussi di immigrazione legali.

Tra le priorità della Grecia c'è pure l'individuazione di maggiori risorse da destinare al controllo delle frontiere esterne e la messa a punto di proposte per dare seguito al 'programma di Stoccolma', che riguarda tra l'altro l'accesso legale in Europa dei cittadini extracomunitari, programma che scadrà a fine anno. "Speriamo di poter passare il testimone all'Italia preparando il terreno per progressi significativi", ha concluso Dendias.
 

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