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Ue. Più poteri a Frontex, l’Agenzia delle Frontiere

La proposta della Commissione Europea. Malmström: "Rafforziamo anche garanzie per i diritti umani" Roma – 24 febbraio 2010 – Più forza a Frontex, l’ agenzia dell’ Ue per il controllo delle frontiere, grazie all’aiuto di tutti i Paesi membri. Ma anche più garanzie per il rispetto dei diritti fondamentali dei migranti respinti o espulsi.

Lo prevede una proposta presentata oggi dalla Commissione europea che dovrà essere approvata dal Parlamento e dal Consiglio per diventare operativa. Una prima risposta  anche alle pressioni  dell’Italia, che da anni lamenta la scarsa solidarietà degli altri Paesi membri nel contrastare i flussi clandestini nel Mediterraneo.

Gli Stati membri dovranno mettere a disposizione dell’Agenzia più attrezzature (come navi e aerei) e personale  e questa potrà dirigere le operazioni di pattugliamento alle frontiere insieme ai Paesi dell’Unione o prestare assistenza tecnica ai paesi terzi e inviare funzionari di collegamento. Saranno inoltre più chiari i ruoli di Frontex e degli Stati membri, fermo restando il principio per cui ogni Stato resta responsabile del controllo della sua sezione di frontiera esterna.

La proposta introduce inoltre l’obbligo esplicito, per tutte le guardie di frontiera che partecipano alle operazioni, di ricevere una formazione in materia di diritti fondamentali. “Ciò affinché sia certo – si legge in una nota della Commissione – che a tutti gli immigrati sia riservato un trattamento nel pieno rispetto di tali diritti, primo fra tutti il principio di non respingimento”.

Frontex continuerà a coordinare le operazioni congiunte di rimpatrio degli immigrati e anche in questi casi sono previste garanzie per il rispetto dei diritti. Ad esempio, alle operazioni parteciperà un controllore indipendente il cui compito sarà riferire alla Commissione in ordine all’osservanza, da parte degli Stati membri, del diritto dell’Ue di un codice di condotta sui diritti umani.

“La proposta di oggi spiana la strada a una maggiore solidarietà e a una migliore cooperazione tra i paesi UE. Potremo così affrontare meglio i problemi dell’immigrazione irregolare e della tratta di esseri umani, rafforzando nel contempo le garanzie per il pieno rispetto dei diritti umani” ha detto il Commissario e per gli Affari interni, Cecilia Malmström, augurandosi che Parlmento Consiglio Europeo agiscano rapidamente per trasformare la proposta in legge.

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