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Ue: “Liberalizzazione visti anche per albanesi e bosniaci”

Via libera della Commissione europea alla proposta che prevede l’esenzione dal visto ai cittadini di Serbia, Montenegro e Macedonia

Bruxelles – 15 luglio 2009 – È arrivato dunque il via libera della Commissione europea alla proposta che concede, a partire dal primo gennaio 2010, l’esenzione dal visto ai cittadini a diversi Paesi dei Balcani Occidentali, in particolare, la Ex Repubblica Iugoslava di Macedonia, il Montenegro e la Serbia. "Grazie a questa proposta – spiega la Commissione Ue in un comunicato diffuso a Bruxelles – i cittadini dei tre paesi potranno viaggiare nello spazio Schengen 1 con i nuovi passaporti biometrici". La proposta di Bruxelles dovrebbe essere approvata in ottobre dai ministri degli Interni dell’Ue, dopo una consultazione con l’Europarlamento. Ma non è tutto. L’esecutivo Ue mantiene l’impegno per la liberalizzazione dei visti anche per i cittadini di Albania e Bosnia-Erzegovina, paesi che non hanno ancora soddisfatto le condizioni necessarie per la soppressione del visto d’ingresso nell’Ue.

Per ora sembravano non esserci spiragli per queste nazioni. Ma se il ritmo delle riforme resterà invariato e saranno riunite tutte le condizioni, Bruxelles potrà considerare di presentare una nuova proposta, entro la metà del 2010, che comprenda anche questi paesi. Lo hanno annunciato oggi i commissari alla giustizia Jacques Barrot e all’allargamento Olli Rehn. ”Il nostro comune obiettivo è che Albania e Bosnia possano rapidamente seguire i tre paesi vicini”, ha detto Rehn. ”Non vogliamo farli aspettare troppo”, ha aggiunto Barrot. I punti ancora in sospeso con Albania e Bosnia riguardano la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, la gestione dell’immigrazione e delle frontiere e la mancanza del passaporto biometrico.

”La questione è nelle mani dei leader di questi due paesi”, ha detto Rehn, rilevando che la tabella di marcia dipenderà dai progressi nelle riforme. In particolare in Bosnia – ha rilevato il commissario – i leader politici hanno preferito ”perdere tempo nella retorica nazionalista, anzichè fare i progressi richiesti. Ma la tabella di marcia è ancora valida e fattibile, purchè le autorità decidano sin d’ora di fare il possibile per raggiungere l’obiettivo”.

I residenti in Kosovo (ai sensi della risoluzione ONU 1244/99), come già annunciato, non beneficeranno per il momento della liberalizzazione dei visti poichè non ricorrono ancora in questo territorio i requisiti tecnici per realizzarla, in particolare, in materia di sicurezza. In proposito, Bruxelles continuerà a lavorare a stretto contatto con le autorità serbe e kosovare, esplorando le possibilità di risolvere in futuro la questione dei visti. L’esenzione dal visto è un caposaldo della politica d’integrazione europea dei Balcani occidentali. Agevolando i contatti tra le persone si moltiplicano le opportunità a livello commerciale e aumentano per gli abitanti della regione le possibilità di conoscere meglio l’Unione europea

Per Barrot, quella di oggi è comunque una "tappa storica", nonchè "una buona notizia per i cittadini dei Balcani occidentali, specie per quelli dell’Ex Repubblica iugoslava di Macedonia, del Montenegro e della Serbia. So bene quanto sia importante per loro poter viaggiare senza visto. La proposta di oggi è il frutto del duro lavoro delle autorità e dei cittadini di questi paesi, che sono riusciti a rispettare tutte le condizioni. A loro vanno le mie congratulazioni".

a.i.

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