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Ue: “Servono più imprenditori, favorire gli immigrati”

Bruxelles lancia un piano per la nascita di nuove imprese.  “Un’opportunità importante di inclusione e crescita economica”

Roma – 10 gennaio 2013 – Per tornare a crescere, l’Europa ha bisogno di più imprenditori, che avviino aziende e creino posti di lavoro. Tra questi un ruolo importante possono averlo anche gli immigrati che si mettono in proprio, un’opportunità per loro e per il Paese d’adozione.

È in quest’ottica che ieri la Commissione Europea ha lanciato un piano d'azione a sostegno degli imprenditori.

Tra le altre cose, Bruxelles sottolinea il ruolo fondamentale dell'istruzione e della formazione di nutrire nuove generazioni di imprenditori. Chiede poi di facilitare l’accesso ai finanziamenti, aiuti alle imprese in difficoltà, incentivi per quelle che investono nelle nuove tecnologie e semplificazione nei trasferimenti di proprietà.

La Commissione prevede poi misure specifiche per aiutare gli imprenditori in erba tra i giovani, le donne, gli anziani, i disoccupati e, appunto, i migranti. “Mentre gli immigrati si trovano a fronteggiare delle difficoltà nel nel mercato del lavoro – spiega una nota di Bruxelles –  l’auto-impiego è una preziosa opportunità di crescita economica e di inclusione sociale”.

Secondo i dati di Unioncamere, le imprese gestite da immigrati in Italia sono ormai oltre 360mila, il 6% del totale, e nel terzo trimestre 2012 sono cresciute 7 volte di più della media registrata tra le aziende italiane.

“Più imprenditori significa più lavoro, più innovazione e più competitività” ha detto ieri, presentando il piano, il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani . “Diventare un imprenditore e realizzare un’idea è rischioso e faticoso. Gli imprenditori sono gli eroi del nostro tempo”.

EP
 

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