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Ugl: “È ora di parlare di regolarizzazione”

Lagamba: "Donne e uomini stranieri cercano onestamente la loro opportunità".  Loy (Uil): "Permesso a punti? Proposta indecente"

Roma – 13 ottobre 2008 – “Gli immigrati sono persone non figurine e anche alla luce della loro presenza record rilevata dalle statistiche riteniamo sia giunto il momento di parlare del problema regolarizzazione-clandestinità con maggiore serietà”.


Lo sostiene il responsabile nazionale del Sei-Ugl, Luciano Lagamba, secondo il quale “il sistema dei punti, di cui si è tanto parlato a sproposito in questi giorni, appare più simile ad un gioco che uno strumento utile a risolvere la dura realtà con cui ci misuriamo ogni giorno con la nostra attività”.


“Infatti – spiega il sindacalista – le leggi per fronteggiare il fenomeno della clandestinità già esistono, basterebbe solo applicarle bene. In realtà il vero problema nasce da una serie di intoppi e ritardi burocratici diventanti giganteschi”.


“Tutto ciò getta nell’incertezza e nella disperazione – conclude Lagamba – donne e uomini stranieri che cercano onestamente la loro opportunità nel nostro paese, così come mette in seria difficoltà famiglie intere che con gli immigrati trovano una soluzione alle lacune dello stato sociale per la cura degli anziani e dei bambini. Senza dimenticare che molte attività economiche traggono grandi vantaggi dalla massiccia presenza degli extracomunitari in Italia”.  


Loy (Uil): “Indecente il permesso a punti”

Contro il permesso a punti si scaglia anche Guglielmo Loy, della Uil: “La proposta è indecente in quanto lesiva del diritto dell’immigrato ad avere parità di trattamento di fronte alla legge. Le leggi esistono già per punire chi compie un reato ed, eventualmente, revocare il permesso di soggiorno a chi ha dimostrato di non meritarlo. Paragonare il diritto alla patente con il progetto di vita di un immigrato, ne diminuisce il valore di fronte agli altri ed è dunque lesivo della dignità della persona”.


“E’ facile prevedere, inoltre, l’impossibilità per il nostro apparato burocratico di sostenere questo compito. – scrive il sindacalista in una nota – Un apparato che oggi rilascia un rinnovo di permesso dopo 1 anno (anziché 40 giorni) e consegna il nulla osta al lavoro al 10 % delle imprese dopo 2 anni".


Loy condanna inoltre la proposta leghista di denunciare gli irregolari che si curano nei Pronto Soccorso: “Molti immigrati rinuncerebbero alle cure, mettendo a rischio la loro salute ma, in qualche caso, anche quella delle persone con cui vengono a contatto, come ad esempio nel caso di malattie infettive.  In questa eventualità la UIL chiederebbe a medici ed infermieri di applicare il principio di obiezione di coscienza e rifiutarsi di dare informazioni sulle persone che vanno da loro a curarsi”.


Le nuove proposte della Lega in materia di immigrazione, conclude l’esponente della Uil, “soffiano ancor di più sul fuoco delle tensioni sociali, incuranti del rischio che tutto ciò ha in termini di convivenza civile. Ma quando si apre il vaso di Pandora dell’intolleranza e lo si legittima, si rischia poi di non essere più in  grado di controllarne i nefasti effetti, come ci insegna la cronaca di tutti i giorni”.

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