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Uil: “Dare più tempo a stranieri e imprese per la regolarizzazione”

Loy: "Se continua così non si supererà quota centomila"

Roma, 12 ottobre 2012 – "La regolarizzazione rischia un successo limitato. Se si vuole combattere la clandestinita', diamo piu' tempo a imprese e stranieri irregolari di emergere. Siamo d'accordo con il ministro Riccardi quando dice, in riferimento alla procedura di emersione in corso, che bisogna evitare sacche di presenze clandestine di stranieri in Italia. Perche' questo avvenga, pero', bisogna dare modo e tempi adeguati perche' imprese e lavoratori straneri aderiscano alla regolarizzazione".

Lo afferma Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil. "Attualmente – sottolinea – siamo attorno a una media di 2.900 domande al giorno. Se continua cosi', non si superera' quota centomila, pari forse a un quinto del bacino vero di irregolarita'. Se questo sara' il risultato, a nostro avviso avremo sprecato una grande occasione di colpire il lavoro nero e lo sfruttamento della manodopera irregolare etnica.

 "L'avvocatura dello Stato – ricorda – ha recentemente allargato i criteri della regolarizzazione, che rimane pero' ancora molto costosa e poco garantista verso gli immigrati, per i quali i rischi di espulsione non scompaiono del tutto. Dato che sono gia' state cambiate alcune regole a procedura in corso, sarebbe opportuno, ora, concedere almeno piu' tempo perche' imprese e stranieri possano aderire. Serve inoltre piu' informazione e certezza delle regole. Per questo motivo, assieme al Tavolo immigrazione, la Uil ha chiesto e ribadisce la necessita' di una proroga della regolarizzazione al 15 novembre, una circolare per chiarire tutti gli aspetti di una procedura complessa e maggior informazione".

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