L’Agenzia chiamata a mediare smonta la protesta degli inglesi. Gli immigrati non vengono pagati meno
Roma – 18 febbraio 2009 – È del tutto legittimo l’utilizzo di lavoratori italiani e portoghesi nelle raffinerie inglesi Lindsley, che ha scatenato nelle scorse settimane un’ ondata di scioperi in tutta la Gran Bretagna .
È la conclusione alla quale è giunta l’ Acas, l’ agenzia statale chiamata a mediare tra i sindacati e le imprese coinvolte nella vicenda. Le sue indagini hanno concluso che Total, Jacobs Engineering e l’italiana IREM non hanno violato le regole sulle assunzioni, si sono mosse nei limiti della legislazione comunitaria sui lavoratori distaccati e non hanno offerto agli immigrati paghe inferiori rispetto a quelle dei loro colleghi inglesi.
I sindacati sostenevano che ai lavoratori locali non fosse stata data la possibilità di partecipare alle selezioni per le assunzioni e che gli stranieri erano più convenienti perché, ad esempio, non godevano della pausa pagata per il the. Accuse che secondo il rapporto dell’Acas sono infondate: gli immigrati vengono pagati come gli inglesi e non fanno la pausa the solo perché hanno chiesto di avere più tempo per il pranzo.
“Il rapporto mostra che non ci sono prove che la legge è stata violata, ma le tensioni nascono dall’applicazione della direttiva europea sui lavoratori distaccati. Queste vengono esacerbate dalla recessione” ha commentato John Taylor, direttore dell’ Acas.
Per saperne di più:
Strikes against foreigners off target: union claims groundless (Foreignersinuk.co.uk)