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Unar: “Inaccetabile l’esclusione degli immigrati dalla vita civile”

De Giorgi: “Riconoscersi a vicenda nel reciproco rispetto dei diritti, delle diversita’ e dei doveri”. Pesano burocrazia, pregiudizi e discriminazioni

Roma – 11 dicembre 2012 – “Per gli immigrati, convivenza altro non significa che riconoscersi a vicenda nel reciproco rispetto dei diritti, delle diversita’ e dei doveri. Per questo, gli immigrati non ritengono accettabile la loro esclusione da alcuni ambiti della vita civile, il permanere della discriminazione nell’accesso ai servizi pubblici, il peso del lavoro sommerso e, specialmente, le remore nel farsi carico, quanto alla cittadinanza, dei diritti dei figli degli immigrati nati in Italia”.

Così Marco De Giorgi, direttore generale dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, che ieri ha organizzato la Giornata mondiale dei diritti umani “chiamando gli stessi immigrati a esserne protagonisti e relatori” nella Sala Di Liegro di Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma. Partendo dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, gli immigrati hanno presentato l’elenco dei possibili miglioramenti e le loro indicazioni per una vera integrazione.

Un passaggio obbligato riguarda la burocrazia, “veramente pesante quando si unisce a disposizioni restrittive delle quali da tempo si auspica il miglioramento, si tratti di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, di inserimento nel mondo del lavoro, o del mancato riconoscimento delle tutele contrattuali”. Poi, si richiedono interventi “a livello scolastico caratterizzato ancora una forte dispersione; a livello sociale dove permangono ancora pregiudizi, stereotipi, luoghi comuni e discriminazioni; a livello di genere essendo le donne piu’ fortemente penalizzate; a livello sindacale in cui, nonostante quasi un milione di iscritti, si incontrano a fatica quadri e dirigenti immigrati; a livello religioso dove si registrano aperture promettenti e chiusure inspiegabili; e infine a livello politico, dove il voto alle elezioni amministrative resta un obiettivo ancora lontano”

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