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Usa. George W. Bush apre agli immigrati: “Serve uno spirito benevolo”

Dopo che la linea dura di Romney è stata sconfitta nelle urne, il Grand Old Party rincorre gli elettori ispanici. E l’ex presidente parla dei tanti benefici dell’immigrazione

 

Roma – 5 dicembre 2012 – “Mentre discutiamo il giusto modo di rapportarsi all’immigrazione, spero che lo faremo con uno spirito benevolo e che terremo a mente il contributo degli immigrati”.

Parola di George W.Bush, ex presidente degli Stato Uniti e novello propugnatore di un nuovo approccio dei Repubblicani verso gli immigrati. Un svolta necessaria per il Grand Old Party, soprattutto alla luce del plebiscito pro-Obama registrato tra i latinos alle ultime elezioni.
È così che Bush, intervenendo ieri a Dallas a una conferenza sui benefici dell’immigrazione, ha detto che “non solo gli immigrati ci aiutano a costruire la nostra economia, ma rinvigoriscono anche il nostro animo” ricordando che, crescendo in Texas, ha avuto l”onore e il privilegio di incontrare i nuovi arrivati”. “Amano le loro famiglie, – ha assicurato l’ex inquilino della casa Bianca – vedono l’educazione come un futuro radioso per i loro figli, alcuni difendono volenterosamente la bandiera”.

Intanto,molti esponenti conservatori riuniti a Washington discutevano di una riforma dell’immigrazione che includesse anche “una strada verso uno statu legale e verso la cittadinanza” per 11 milioni di clandestini. Quella regolarizzazione, insomma, della quale Mitt Romney non aveva voluto parlare nel suo programma, puntando  invece su delle controverse “auto espulsioni”, cioè rientri volontari in patria decisi dagli immigrati irregolari.

La sfida, per i Repubblicani, è aperta. Il reverendo Samuel Rodriguez, presidente della potente National Hispanic Christian Leadership Conference, l’ha riassunta scomodando la Bibbia: “Devono attraversare il Giordano della riforma dell’immigrazione se vogliono entrare nella terra promessa dell’elettorato ispanico”.

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