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Usa. Latinos decisivi, 7 su 10 hanno scelto Obama

Gli elettori di origine ispanica hanno premiato le aperture e le promesse del presidente per una riforma che dia un permesso agli irregolari. Gli immigrati: “Anche se noi non possiamo votare,  abbiamo molti amici e familiari che possono farlo”

 

Roma – 8 novembre 2012 – Contro le previsioni della vigilia, che li volevano lontani dalle urne, martedì scorso i latinos sono andati in massa a votare per Barack Obama diventando decisivi per la sua rielezione e confermando di essere ormai una forza organizzata, in grado di incidere sulle elezioni nazionali. A muoverli, soprattutto le promesse del presidente per una riforma dell’immigrazione che offra una via d’uscita per milioni di irregolari.

Secondo i sondaggi riportati oggi dal New York Times, oltre il 70% dei latinos ha preferito Obama. Voti che hanno fatto la differenza soprattutto negli Stati  dove tra il presidente e il suo sfidante c’è stato un combattuto testa a testa: Colorado, Nevada, New Mexico o Florida, dove ormai è di origine ispaniche il 17% degli elettori (la media nazionale è intorno al 10%).

Le associazioni degli ispanico americani esultano.  “È la conferma inequivocabile che ormai la strada per la Casa Bianca passa per i quartieri dei latinos” dice Clarissa Marinez De Castro della NCLR, “Il gigante latino è sveglio e arrabbiato, ora ci aspettiamo azione e leaderhip per una riforma dell’immigrazione nel 2013” incalza Eliseo Medina, segretario della SEIU.

I leader della comunità premono da anni per una sanatoria e  gli analisti sottolineano che Obama ha conquistato questi elettori  sospendendo, lo scorso giugno, le espulsioni dei giovani immigrati irregolari, ai quali verranno rilasciati permessi per lavorare legalmente.  Le critiche espresse da Romney contro questa scelta e il timore che, una volta alla Casa Bianca, potesse annullarla,  sarebbero state invece fatali per il candidato repubblicano.

È sempre il New York Time a parlare in un altro articolo della “sfida demografica” che attende i Repubblicani. Questi dovranno cambiare le loro politiche se vogliono trovare consensi tra le minoranze (latinos, ma anche neri) che finora sembrano preferire i democratici e che stanno diventando sempre più consistenti rispetto agli elettori wasp tra i quali pesca, in genere, il Grand Old Party.

La campagna condotta da giovani immigrati che hanno beneficiato della decisione di Obama è stata una delle più efficaci per portare i latinos alle urne. “Anche se noi non possiamo votare,  abbiamo molti amici e familiari che possono farlo” sintetizza l’attivista Lorella Praeli. E quando nel discorso per la rielezione il presidente ha parlato dei sogni delle seconde generazioni, della riforma dell’immigrazione  e della forza di una nazione multietnica, sembrava proprio voler dire “gracias”.

EP

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