Maxi investimento tecnologico del governo. Servirà a ridurre i tempi per le risposte
Roma – 12 novembre 2008 – Poco meno di mezzo miliardo di dollari per rendere più efficiente l’esame delle domande degli immigrati negli Stati Uniti.
Il maxi appalto è stato affidato il 6 novembre all’IBM dal Department of Homeland Security for the United States Citizenship and Immigration Services (USCIS), una struttura paragonabile al nostro Ministero dell’Interno. 14,5 milioni di dollari subito, fino a 491 in cinque anni, serviranno a pagare tecnologia e servizi per costruire un nuovo sistema informatico.
L’ USCIS riceve ogni anno da 6 a 8 milioni di domande per visti per lavoro, permessi di soggiorno permanente, cittadinanza e così via. Una montagna di carta che con l’incremento del numero di immigrati e il giro di vite sui controlli arrivato dopo l’11 settembre ha fatto accumulare enormi ritardi.
Lo stesso presidente eletto Obama ha inserito nel suo programma interventi per migliorare la burocrazia dell’immigrazione, nei cui ingranaggi oggi rimangono parcheggiate per mesi o anche anni le domande di tanti cittadini stranieri in regola con la legge. L’idea è quindi sveltire l’esame affidandosi all’informatica.
Chissà l’invidia che il maxi-stanziamento americano susciterà nei nostri uffici. Quanto farebbero comodo a Questure, Sportelli Unici e Direzioni del Lavoro anche un migliaio di computer in più?
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EP