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Usa. Strada in salita alla Camera per la riforma dell’immigrazione

Repubblicani contrari alla maxi-regolarizzazione, puntano tutto sul controllo delle frontiere. Difficile mediazione con i democratici

Roma – 9 luglio 2013 – Inizia la prova più difficile per la riforma dell’immigrazione negli Stati Uniti.

Il testo approvato dal Senato, che tra le altre cose prevede un percorso verso la cittadinanza per undici milioni di immigrati irregolari, passa adesso alla Camera, dove c’è il rischio che termini il suo cammino. Potrebbe infatti finire sotto i colpi dei Repubblicani, che chiedono di rafforzare il contrasto dei flussi irregolari piuttosto che dare chance a chi è arrivato in America, o ci è rimasto, violando la legge.

Domani è prevista una riunione del Grand Old Party nella quale verrà decisa la linea da tenere. Intanto, però, la commissione giustizia della Camera ha approvato quattro proposte di legge repubblicane sull’immigrazione, e in nessuna di queste si prospetta una regolarizzazione.

In Senato, il cammino della riforma era stato aperto dalla cosiddetta Gang of Eight, il gruppo di otto senatori, quattro democratici e quattro repubblicani che avevano trovato una mediazione tra le posizioni delle due parti politiche. Alla Camera il lavoro di un analogo comitato bipartisan per trovare un’intesa parte in salita: il repubblicano Raul Labrador si è già tirato indietro.

Nella peggiore delle ipotesi, rimarrà comunque da giocare la carta Obama. Il presidente americano ha ribadito più volte di voler condurre in porto la riforma e di essere pronto a presentare una sua proposta se dovesse fallire l’iniziativa avviata dal Congresso.

EP
 

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