Roma – 7 dicembre 2012 – Era andata a sposarsi a Palazzo Reale. Parenti, amici e futuro marito erano già nell’elegante sala messa a disposizione dal Comune. Ma non ha potuto pronunciare il fatidico sì, perché ha passato tutta la giornata con la Polizia Municipale, che l’ha denunciata per immigrazione clandestina.
È la disavventura vissuta lunedì scorso a Milano da una 26enne marocchina e del suo promesso sposo, un trentottenne italiano, raccontata dai due in un esposto alla Procura e al sindaco Giuliano Pisapia. ”Giunti a Palazzo Reale ci ha accolti una signora, che faceva le veci del Comune – racconta la giovane – e ci ha richiesto i nostri documenti”. Lui ha presentato la carta d’identità, lei, che non ha un permesso di soggiorno, il passaporto, “e a questo punto un agente in borghese della polizia municipale ci ha chiamato in disparte e ci ha separati”.
Dopo che la Corte Costituzione ha cancellato una norma introdotta dal 2009, per iniziativa leghista, dalla legge sulla sicurezza, anche gli immigrati irregolari hanno il diritto di sposarsi in Italia. E infatti i promessi sposi avevano tranquillamente ”formalizzato” la loro richiesta ”di matrimonio presso il Comune di Milano con le pubblicazioni”. Fatto sta che la giovane è stata portata negli uffici della Polizia municipale, dove è rimasta ”per ben 8 ore” e dove ha rimediato una denuncia.
”A fine giornata non solo non ci eravamo sposati ma eravamo anche stati umiliati davanti ai nostri invitati” dicono i due nell’esposto. Si definiscono quindi ”avviliti e sconcertati dall’accaduto”, esprimono “disappunto” e “totale delusione”, chiedono che ”si intervenga nelle sedi opportune perchè non accada più nulla del genere” e perchè venga data loro la possibilità ”una volta per tutte di coronare il nostro desiderio di unirci in matrimonio”.
Ieri sera il Comune di Milano ha diffuso una nota nella quale ricorda che ”in passato si sono verificate situazioni di matrimoni irregolari, stipulati anche tramite organizzazioni criminali per consentire a persone di origine straniera di ottenere la nazionalità italiana. Per questo la Polizia locale effettua regolari controlli presso Palazzo Reale dove si svolgono i matrimoni civili”.
“Per quanto riguarda il caso della cittadina del Marocco dello scorso 3 dicembre, trovata senza permesso di soggiorno, e’ stato necessario da parte del pubblico ufficiale – spiega la nota – procedere con la segnalazione all’autorità giudiziaria. Eseguiti i controlli, non essendoci motivi ostativi al matrimonio, è ora possibile per la coppia fissare una nuova data”.