Roma, 3 novembre 2020 – Spesso è stato detto che smetteremo di combattere il Covid solamente una volta trovato il vaccino. Non è ancora chiaro se sarà così oppure no, se bisognerà attendere o se saremo costretti a imparare a convivere con il virus. Ciò che è sicuro, però, è che nel mondo si sta affrontando una corsa contro il tempo per trovarlo. E, secondo l’azienda farmaceutica AstraZeneca, ci potremmo trovare in una “fase avanzata della distribuzione entro la fine del primo trimestre del prossimo anno”.
Vaccino Covid, a marzo potrebbe essere distribuito
“Abbiamo iniziato a produrre milioni e milioni di dosi di vaccini prima di sapere se funziona perchè non vogliamo aspettare sei mesi. All’inizio dell’anno avremo già tre miliardi di dosi”, ha spiegato Josep Baselga, direttore dell’area Ricerca e sviluppo oncologico di AstraZeneca, intervistato dalla radio catalana Rac1. “Sono fiducioso che si dimostreranno efficaci”, ha anche sottolineato. Stando alle sue parole, quindi, la distribuzione potrebbe iniziare già nei primi giorni di marzo del 2021, sarà venduto allo stesso prezzo di costo, circa due euro, e sarà necessario somministrarne due dosi a distanza di 28 giorni.
“L’azienda è impegnata a distribuire i vaccini in tutto il mondo, e non solo a singoli Stati o in Europa”, ha ricordato inoltre il vice presidente esecuti dell’Area ricerca e sviluppo Oncologico di AstraZeneca. Sicuramente, trovare il vaccino non è un risultato semplice: “Ci sono 175 diversi vaccini su cui si sta lavorando in tutto il mondo, 35 dei quali in studi clinici con pazienti e 10 nella loro fase di verifica finale”. Come è già stato sottolineato, però, “il vaccino aiuterà, ma non sarà l’unica soluzione“. Per questo AstraZeneca sta anche sviluppando un “trattamento con anticorpi monoclonali”.
Di Lorenzo: “Non sembrano esserci controindicazioni dal punto di vista dell’età e delle patologie”
E’ chiaro a tutti che, in ogni caso, “sarà un inverno duro e non possiamo pensare di tornare alla vita di prima”. I buoni risultati nella sperimentazione, però, ci permettono di intravedere un lume di speranza. “Posso dire che allo stato attuale tutto procede nel migliore dei modi e non ci sono evidenze che facciano pensare a controindicazioni dal punto di vista delle età e delle patologie“, ha dichiarato a Radio Cusano Campus Piero Di Lorenzo, presidente e amministratore delegato di Irbm Pomezia proprio in merito al candidato vaccino anti-Covid Oxford-Irbm-AstraZeneca. Di Lorenzo, in conclusione, ha fatto anche una precisazione rispetto all’indiscrezione pubblicata dal Financial Times: “Sulla fase tre non è stato ancora pubblicato nulla. Eviterei di commentare le indiscrezioni”.
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