Roma, 8 settembre 2021 – A Bari sono iniziate le somministrazioni del vaccino anti covid nei migranti. All’interno del Cara, il centro di accoglienza, è partito il piano di immunizzazione specifico attivato per le popolazioni non stanziali, ovvero quelle caratterizzate da una elevata mobilità, e per i gruppi chiamati “hard to reach”, quelli più difficili da raggiungere.
Vaccino covid migranti, a Bari somministrazioni al Cara
“Le vaccinazioni dedicate a questo target di persone rispondono ad una doppia esigenza. In primis coinvolgere tutti. Soprattutto coloro che con più difficoltà si avvicinano ai servizi sanitari, favorendo un accesso equo alle vaccinazioni e tutelare la salute degli stessi e della intera collettività. Queste persone, infatti, sono in condizioni di fragilità e vulnerabilità, in quanto maggiormente esposti al rischio di infezione”, ha spiegato la dottoressa Silvana Fornelli. “Siamo soddisfatti della risposta massiccia alla nostra chiamata. Tanto che siamo già al lavoro per coinvolgere anche gli ospiti del Centro di permanenza per i rimpatri”, ha aggiunto poi la direttrice sanitaria della Asl Bari. Sono stati 400 infatti i migranti ad aver firmato il consenso informato per il vaccino anti covid. E tutti hanno un’età media che si aggira attorno ai 26 anni.
Provengono principalmente da Bangladesh, Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea, Etiopia, Gambia, Ghana, Guinea, Iraq, Liberia, Mali, Nigeria, Pakistan, Senegal, Somalia, Sudan e Togo. Come definito dalle linee guida rilasciate dal Ministero della Salute, per loro sono stati utilizzati principalmente vaccini monodose, così da riuscire a superare le criticità relative alla logistica e alle tempistiche imposte dalla doppia somministrazione. Solo in casi specifici, caratterizzati da particolari patologie, è stato utilizzato il vaccino a mRNA.
“Mettere in sicurezza i migranti è una priorità”
“Mettere in sicurezza i migranti è una priorità. La loro alta esposizione al virus rende necessario mettere in atto interventi mirati su questi gruppi. L’attività vaccinale del Cara si inserisce in un percorso già avviato per favorire le vaccinazioni dedicate alle fasce di popolazione più deboli. Prima con i senza fissa dimora del Comune di Bari. In seguito con i profughi afgani arrivati in Puglia nelle scorse settimane”, ha dichiarato il direttore del Dipartimento di prevenzione Domenico Lagravinese. Ai richiedenti asilo non assistiti tramite il servizio sanitario nazionale, poi, la ASL ha assegnato il codice Stp (straniero temporaneamente presente) al posto del codice fiscale. In parallelo sono state avviate azioni per favorire la vaccinazione attraverso attività di informazione e sensibilizzazione con il supporto della mediazione linguistico culturale.
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