Roma, 30 novembre 2021 – Secondo gli ultimi dati raccolti in Israele, tre dosi di vaccino anti covid Pfizer sono sufficienti per proteggere dalla nuova variante Omicron. A riferirlo è il ministro della Sanità di Israele, Nitzan Horowitz, commentando le prime analisi sulla mutazione appena scoperta e sulla sua copertura vaccinale.
Variante Omicron, i primi dati da Israele
“La situazione è sotto controllo e non c’è motivo di panico. Ci aspettavamo una nuova variante e siamo pronti. Nei prossimi giorni avremo informazioni più precise sull’efficacia del vaccino, ma le prime indicazioni mostrano che coloro che hanno un richiamo sono molto probabilmente protetti contro questa variante”, ha dichiarato il ministro israeliano. Sulla stessa lunghezza d’onda si è posizionata anche l’Università di Oxford, la quale ha fatto sapere che non ci sono prove che i vaccini non prevengano malattie gravi in caso di contagio con la variante Omicron. A ogni modo, è comunque pronta a sviluppare rapidamente una versione aggiornata del suo vaccino sviluppato con AstraZeneca se dovesse risultare necessario. “Nonostante la comparsa di nuove varianti nell’ultimo anno, i vaccini hanno continuato a fornire livelli molto alti di protezione contro le malattie gravi. E non ci sono prove che Omicron sia diverso”, si legge infatti in una nota.
In generale, al momento scarseggiano ancora i dati sulla contagiosità e la pericolosità della variante Omicron. Tutto quello che si sa viene riferito man mano dai medici che hanno in cura i primi pazienti. Così come dagli specialisti che per la prima volta hanno individuato la nuova variante, i quali parlano di sintomi lievi nei pazienti vaccinati.
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