Roma – 25 giugno 2012 – “Credo che in Italia ci sia un vero e proprio razzismo istituzionale che si rivolge verso tutti gli immigrati, anche quelli comunitari come i Rumeni, che ormai sono la prima comunità straniera in Italia. Quanto agli Italiani i razzisti di casa nostra fanno molto rumore, ma credo che siano di meno di quelli presenti in altri paesi europei”.
La pensa così Fulvio Vassallo Paleologo, docente di diritto d’asilo e statuto costituzionale dello straniero all’università di Palermo, avvocato e attivista per i diritti degli immigrati. In un’intervista pubblicata da Gazetaromaneasca.com, il portale dei romeni in italia, dice che è difficile trovare in Europa un Paese all’avanguardia in questo campo.
“Forse – spiega – per l’integrazione la Germania e l’Olanda, dopo la Gran Bretagna, ma sulle politiche di controllo delle frontiere, a partire dalla istituzione dell’agenzia europea Frontex, ormai tutti gli stati hanno adottato politiche fortemente repressive che mettono a rischio i diritti fondamentali della persona umana, come dovrebbe essere considerato chiunque, anche se entra o soggiorna irregolarmente. E tutti limitano fortemente la mobilità per ricerca di lavoro”.
Per i nuovi arrivati, Bulgari e Romeni ci sono delle novità?
“La novità peggiore riguarda la più recente normativa italiana, l’ultima legge approvata dal governo Berlusconi, che ha reso più facile il trattenimento amministrativo nei centri di detenzione (CIE) e l’allontanamento forzato dei cittadini comunitari”.
Come si può difendere la Comunità Romena dall’aggressione mediatica?
“Sul piano mediatico la situazione è migliorata, adesso il “nemico interno” è maghrebino, tunisino o egiziano, rimangono grossi problemi con le comunità rom, in parte rumeni ed in parte provenienti dalla ex Jugoslavia”
Condivide i provvedimenti presi dagli ultimi due Ministri degli interni Maroni e Cancellieri in materia di immigrazione?
“Fino ad oggi purtroppo i diversi governi hanno chiuso le vie di ingresso legale, a parte la possibilità di entrare con visti turistici fino a tre mesi, ed hanno inasprito la politica degli accordi bilaterali per il respingimento e l’espulsione degli stranieri irregolari. Anche in materia di asilo e protezione internazionale l’Italia rimane agli ultimi posti in Europa, sia come standard di accoglienza, che come numero di richieste di asilo effettivamente accolte”.
In che maniera e misura l’Ordinamento Italiano recepisce le indicazioni del Parlamento e della Commissione Europea, della Corte di Giustizia dell’U.E. e della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo?
“L’Italia ha recepito solo parzialmente molte direttive comunitarie, accentuando gli aspetti repressivi, senza riconoscere quelle garanzie e quei diritti che le direttive comunitarie, ad esempio la 2008/115/ CE, sui rimpatri, prevedevano comunque anche per gli immigrati irregolari”.
Cosa pensa sul fatto di concedere la cittadinanza Italiana a tutti i nati sul suolo italiano?
“Sono favorevole, a patto che i genitori abbiano una minima stabilità di soggiorno legale, esempio tre anni. Non credo che sia l’unico modo per riconoscere diritti alle famiglie di immigrati, occorrerebbe piuttosto una regolarizzazione permanente per coloro che maturano i requisiti di alloggio e di lavoro”.
Che riserva il futuro per gli immigrati Romeni in Italia?
“Credo che ci siano ottime possibilità di integrazione, perchè l’ondata xenofoba è terminata, come per gli albanesi, le affinità culturali e soprattutto religiose aiutano molto, l’economia italiana è rivolta sempre più verso la Romania e viceversa, a causa dei processi di esternalizzazione, ci vorrebbe più giustizia sociale, ma questo dipende anche da come votano i cittadini e da chi eleggono in Parlamento. La crisi economica in tutta Europa potrebbe offrire scenari interessanti per una intensificazione dei rapporti tra paesi così vicini, in tutti i sensi, come Italia e Romania. Dunque almeno da questo punto di vista sono ottimista”.
Crina Suceveanu
Gazeta Românească