CITTA’ DEL VATICANO, 20 maggio 2011 – In tema di immigrazione, la Santa Sede dice ‘no’ a una politica che si fondi ”solo sui respingimenti”.
Lo ribadisce l’arcivescovo Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli itineranti, dopo la visita pastorale compiuta dal 2 al 14 maggio in Australia, dove ha incontrato le comunita’ immigrate, i vescovi locali, i cappellani e gli operatori pastorali.
”Ognuno di noi vuole stare bene e vivere in pace – dice mons. Veglio’ alla Radio Vaticana, commentando la legislazione australiana particolarmente dura verso i migranti privi di documenti -. Nessuno lascia il proprio Paese, la casa e la famiglia per imbarcarsi e rischiare la vita a meno che vi sia costretto dall’urgenza di trovare sicurezza per se’ e per i propri cari”.
La Chiesa, quindi, ”si impegna a mettere in guardia dalla criminalizzazione dei migranti e dallo stereotipo che essi siano una minaccia per la sicurezza, esortando invece a guardare al loro contributo positivo e al ruolo importante che essi svolgono per lo sviluppo tanto dei Paesi che li accolgono quanto di quelli da cui provengono, anche sotto l’aspetto economico, con il loro lavoro e con le loro rimesse”.