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Veneto. Verso un patto di accoglienza e integrazione

Insediato il tavolo tecnico che definirà l’impegno reciproco tra gli immigrati e la Regione Venezia – 12 marzo 2008 – Si va verso un Patto di accoglienza e di integrazione per i lavoratori stranieri in Veneto, che preveda un impegno reciproco tra la Regione e gli immigrati a rispettare diritti e doveri per una convivenza armoniosa.

Stamattina si è insediato a Venezia un tavolo tecnico, coordinato dall’Ente Veneto Lavoro, con il compito di tradurre in pratica il progetto, già previsto dal piano triennale sull’immigrazione approvato quest’estate dal consiglio regionale. Ne fanno parte rappresentanti degli immigrati, delle autonomie locali, dei sindacati, delle associazioni di categoria, del terzo settore e delle prefetture.

Il Patto (che dovrebbe essere definito entro quest’anno) verrà sperimentato per l’inserimento di lavoratori che arriveranno con progetti legati all’applicazione dell’art. 23 del Testo Unico (formazione professionale nei Paesi d’origine) e parzialmente anche l’art. 27 (ingressi fuori quota), ambiti nei quali il Veneto ha avviato interventi già da diversi anni. Nel 2007 questi progetti hanno coinvolto oltre 500 lavoratori di diverse provenienze, con modalità che superano il sistema delle quote e prevedono azioni di sostegno all’inserimento sociale nella Regione.

"Questa sperimentazione rientra tra gli interventi finalizzati a gestire nel modo migliore i flussi migratori, cercando di proseguire sulla strada che ha fatto del Veneto un modello a livello nazionale sui temi dell’integrazione" ha detto l’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona, promotore dell’iniziativa.

EP

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