Il presidente dell’Inps Tito Boeri: “3 miliardi di contributi non riscossi e continuano ad aumentare. Usiamoli per l’integrazione”
Roma – 29 settembre 2015 – Un tesoro a 3 miliardi di euro già regalati all’Italia, ai quali se ne aggiungeranno molti di più, al ritmo di 375 milioni di euro l’anno. Sono i contributi che i lavoratori immigrati non avranno mai indietro sotto forma di pensioni.
A darne conto oggi è il presidente dell’Inps Tito Boeri. Una parte della sua presentazione al rapporto “Worldwide Inps” è infatti dedicata agli “immigrati che versano contributi in Italia e poi rientrano al paese d’origine senza farsi (o senza potersi far) liquidare pensioni dall’Inps”. Un fenomeno che definisce “social free riding”.
La legge distingue due situazioni:
– il lavoratore straniero rimpatriato, con contribuzione prima del 1° gennaio 1996, per ottenere una prestazione pensionistica deve raggiungere, oltre ai requisiti anagrafici, anche i requisiti assicurativi e contributivi richiesti per la generalità dei lavoratori;
– i nuovi assicurati dal 1° gennaio 1996 possono beneficiare di una pensione di vecchiaia (con esclusione della pensione anticipata) al compimento dell’età di 66 anni (più i mesi di adeguamento alla speranza di vita), anche in deroga ai minimi contributivi.
Boeri spiega che “le persone con cittadinanza non italiana nate prima del 1949 (ultra 66enni e 3 mesi), con contribuzione Inps, che non hanno sin qui ricevuto (loro o superstiti) prestazioni previdenziali Inps e non hanno ricevuto rimborso della decontribuzione, sono 198.430 (su 927.448, quindi il 21%) Hanno versato contributi che, capitalizzati in base alle regole del contributivo, valgono oggi oltre 3 miliardi di euro. E’ un fenomeno in crescita anche se per i nuovi iscritti dal 1996 non è più richiesta anzianità contributiva minima per accedere alla pensione di vecchiaia a 66 anni (più i mesi di adeguamento alla speranza di vita)”.
Ci sono poi i lavoratori nati tra il 1949 e il 1981. Queste generazioni non sono ancora arrivate a maturare requisiti vecchiaia.
“Ci sono 4,2 milioni di posizioni contributive ante 96, dunque soggette ai requisiti contributivi minimi. Queste posizioni – si legge ancora nella presentazione – hanno sin qui erogato contributi che, capitalizzati, valgono oltre 56 miliardi. Se il 21% non prende pensioni, abbiamo già oggi circa 12 miliardi di montante contributivo che non darà luogo a pensioni”.
Negli ultimi anni, sottolinea il presidente dell’Inps, “gli stranieri versano mediamente contributi annui tra i 7 e gli 8 miliardi. Se anche solo il 5% (rispetto al 21% riscontrato sui nati ante 1949) di questi contributi non dà luogo a prestazioni, si ha un flusso di free riding annuale di circa 375 milioni di Euro, che si capitalizza nel corso del tempo”.
Che fare di tutti questi soldi? Boeri lancia la sua proposta: “Perché non farne fondo per investire su politiche dell’integrazione degli immigrati?”
Derdhin kontribute e nuk marrin pension. Dhurata e imigrantëve Italisë (Shqiptariiitalise.com)
Contributiile muncitorilor straini in Italia: 375 de milioane de euro/an, ce se alege de acesti bani? (Migreat)
Naghulog ng kontribusyon, hindi tumatanggap ng pensyon – ito ang regalo ng mga imigrante sa Italya (Akoaypilipino.eu)
Pagan las contribuciones y no obtienen la pensión. El regalo de Italia a los inmigrantes (Migreat.it)