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Vertice Ue – Turchia: “Manderemo indietro i migranti irregolari”

Rimandato in Turchia chi non ha diritto alla protezione internazionale. Ankara chiede più soldi. Le conclusioni sottoscritte dai leader dei 28

Bruxelles – 8 marzo 2016 – “I giorni dell’immigrazione irregolare nell’Unione Europea sono finiti”. Secondo il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk sarà questo l’effetto principale della partnership tra Ue e Turchia, rinsaldata stanotte a Bruxelles dai leader dei 28 e dal primo ministro turco Davutoğlu.

L’obiettivo è chiudere la rotta dei Balcani a chi non ha diritto alla protezione internazionale. Ankara si è quindi impegnata a riammettere sul proprio territorio tutti i migranti irregolari che hanno compiuto la traversata verso la Grecia, oppure che l’hanno tentata, ma sono stati intercettati in mare e respinti. 

In cambio, Ankara ha ottenuto un nuovo impulso alla procedura di adesione dall’Ue e un’accelerazione alla liberalizzazione degli ingressi dei cittadini turchi nell’Ue, per i quali i visti dovrebbero essere soppressi entro il prossimo giugno. Inoltre, Davutoğlu ha chiesto altri 3 miliardi per garantire l’accoglienza dei profughi, oltre ai 3 già stanziati dall’Ue. 

Nelle conclusioni del consiglio, si ribadisce anche l’impegno a “porre fine all’atteggiamento permissivo”. L’Ue aiuterà quindi la Grecia ad arrivare al 100% di identificazioni, ad accogliere i profughi, a controllare le sue frontiere, “comprese quelle con l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia e l’Albania” e a rimandare in Turchia tutti i migranti irregolari. 

EP

Qui di seguito la Dichiarazione sottoscritta stanotte dai capi di Stato o di governo dell’UE :

 

“1. In seguito alla riunione con il primo ministro Davutoğlu, i capi di Stato o di governo dell’UE hanno affrontato la situazione in materia di migrazione, in particolare per quanto concerne la rotta dei Balcani occidentali. Hanno accolto con favore la discussione avuta con il primo ministro turco sulle relazioni UE-Turchia e sui progressi compiuti nell’attuazione del piano d’azione comune. La Turchia ha confermato il suo impegno ad attuare l’accordo bilaterale greco-turco in materia di riammissione al fine di accettare il rapido ritorno di tutti i migranti non bisognosi di protezione internazionale che hanno compiuto la traversata dalla Turchia alla Grecia e di riaccogliere tutti i migranti irregolari fermati nelle acque turche.

I capi di Stato o di governo hanno convenuto che sono necessarie iniziative coraggiose per chiudere le rotte del traffico di esseri umani, smantellare il modello di attività dei trafficanti, proteggere le nostre frontiere esterne e porre fine alla crisi migratoria in Europa. Dobbiamo spezzare il legame che esiste tra la traversata in mare e l’insediamento in Europa.

Per questo hanno sottolineato l’importanza dell’attività della NATO nel mar Egeo, diventata operativa in data odierna. Hanno invitato tutti i membri della NATO a sostenerla attivamente. Hanno accolto con grande favore le ulteriori proposte avanzate oggi dalla Turchia per affrontare la questione della migrazione. Hanno convenuto di lavorare sulla base dei principi contenuti in tali proposte:

• far rientrare, a spese dell’UE, tutti i nuovi migranti irregolari che hanno compiuto la traversata dalla Turchia alle isole greche;

• far sì che, per ogni siriano che la Turchia riammette dalle isole greche, un altro siriano sia reinsediato dalla Turchia negli Stati membri dell’UE, nel quadro degli impegni esistenti;

• accelerare l’attuazione della tabella di marcia per la liberalizzazione dei visti con tutti gli Stati membri in vista della soppressione dell’obbligo del visto per i cittadini turchi al più tardi entro la fine del giugno 2016;

• accelerare l’erogazione, per assicurare il finanziamento di una prima serie di progetti entro la fine di marzo, dei 3 miliardi di EUR inizialmente stanziati e prendere una decisione in merito a un ulteriore finanziamento destinato allo strumento per i rifugiati siriani;

• prepararsi alla decisione di aprire quanto prima nuovi capitoli dei negoziati di adesione sulla base delle conclusioni del Consiglio europeo dell’ottobre 2015;

• collaborare con la Turchia in eventuali sforzi comuni volti a migliorare le condizioni umanitarie all’interno della Siria in modo da consentire alla popolazione locale e ai rifugiati di vivere in zone più sicure.

Il presidente del Consiglio europeo porterà avanti dette proposte e definirà i dettagli con la parte turca prima del Consiglio europeo di marzo. Tali lavori saranno effettuati nel rispetto del diritto europeo e internazionale.

I capi di Stato o di governo dell’UE hanno inoltre discusso con il primo ministro turco della situazione dei media in Turchia.

2. I capi di Stato e di governo hanno inoltre ricordato che il Consiglio europeo, nella riunione del 18 e 19 febbraio, ha deciso di ripristinare una situazione in cui tutti i membri dello spazio Schengen applichino appieno il codice frontiere Schengen, tenendo conto al contempo delle specificità delle frontiere marittime, e di porre fine all’atteggiamento permissivo. I flussi irregolari di migranti lungo la rotta dei Balcani occidentali si sono esauriti.

3. Affinché tale situazione possa perdurare è necessario intervenire secondo le seguenti linee:

a) stare al fianco della Grecia in questo momento difficile e fare tutto il possibile per contribuire a gestire la situazione che si è venuta a creare in seguito a tali sviluppi. Si tratta di una responsabilità collettiva dell’UE che richiede una mobilitazione rapida ed efficiente di tutti gli strumenti e le risorse dell’UE disponibili, nonché dei contributi degli Stati membri;

b) fornire una risposta immediata ed efficace alla situazione umanitaria estremamente difficile in rapida evoluzione sul terreno. La Commissione, in stretta collaborazione con la Grecia, gli altri Stati membri e le organizzazioni non governative, fornirà urgentemente un sostegno di emergenza sulla base di una valutazione, effettuata dalla Commissione e dalla Grecia, delle necessità e di un piano di emergenza e di risposta. In questo contesto, i capi di Stato o di governo accolgono con favore la proposta della Commissione sulla fornitura di sostegno di emergenza all’interno dell’UE ed esortano il Consiglio ad adottarla prima del Consiglio europeo di marzo, ampliando in tale modo la gamma di strumenti finanziari utilizzabili, e invitano l’autorità di bilancio ad adottare le eventuali misure di follow-up necessarie;

c) fornire ulteriore assistenza alla Grecia nella gestione delle frontiere esterne, comprese quelle con l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia e l’Albania, e garantire il corretto funzionamento dei punti di crisi, con il 100% di identificazioni, registrazioni e controlli di sicurezza, e la messa a disposizione di sufficienti capacità di accoglienza. Frontex lancerà al più presto un’ulteriore richiesta di agenti distaccati nazionali e tutti gli Stati membri dovrebbero rispondere in maniera esaustiva entro il 1º aprile. Europol schiererà rapidamente gli agenti distaccati in tutti i punti di crisi al fine di potenziare i controlli di sicurezza e sostenere le autorità greche nella lotta contro i trafficanti;

d) aiutare la Grecia ad assicurare il ritorno generale, su larga scala e accelerato in Turchia di tutti i migranti irregolari che non necessitano di protezione internazionale, in base all’accordo di riammissione Grecia-Turchia e, dal 1º giugno, all’accordo di riammissione UE-Turchia;

e) accelerare in maniera significativa l’attuazione della ricollocazione al fine di alleviare il pesante onere che grava attualmente sulla Grecia. L’EASO lancerà un’ulteriore richiesta di consulenze nazionali per sostenere il sistema di asilo greco e tutti gli Stati membri dovrebbero rispondere in maniera rapida ed esaustiva. Gli Stati membri sono altresì invitati a fornire con urgenza ulteriori posti di ricollocazione. La Commissione riferirà mensilmente al Consiglio in merito all’attuazione degli impegni in materia di ricollocazione;

f) continuare a cooperare strettamente con i paesi dei Balcani occidentali non appartenenti all’UE e fornire la necessaria assistenza;

g) attuare gli impegni di reinsediamento esistenti e proseguire i lavori su un programma volontario credibile di ammissione umanitaria con la Turchia;

h) adottare immediatamente tutte le misure necessarie in relazione all’eventuale apertura di nuove rotte e intensificare la lotta contro i trafficanti;

i) portare avanti, in via prioritaria, tutti gli elementi della tabella di marcia della Commissione sul “ritorno a Schengen”, in modo da porre fine ai controlli temporanei alle frontiere interne e ripristinare il normale funzionamento dello spazio Schengen prima della fine dell’anno.

Il presente documento non fissa nuovi impegni per gli Stati membri per quanto concerne la ricollocazione e il reinsediamento.

4. Si tratta di misure urgenti che devono essere adottate nel contesto dell’attuale situazione sul terreno e dovrebbero essere oggetto di costante valutazione. Il Consiglio europeo ritornerà sul fascicolo della migrazione in tutti i suoi aspetti in occasione del Consiglio europeo di marzo per consolidare ulteriormente l’attuazione congiunta europea della nostra strategia globale in materia di migrazione”.

 

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