Roma, 12 dicembre 2024 – La Corte di Cassazione ha dato il via libera a tre quesiti referendari di grande rilievo, dichiarandoli conformi alla legge. Si tratta dei referendum su cittadinanza, Jobs Act e sicurezza sul lavoro, richiesti attraverso consultazione popolare.
Via libera al referendum sulla cittadinanza italiana
Uno dei referendum approvati riguarda la riduzione da 10 a 5 anni del periodo di residenza legale in Italia richiesto per gli stranieri extracomunitari maggiorenni per ottenere la cittadinanza italiana. Una misura che, se confermata, potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nelle politiche migratorie e nei requisiti per l’integrazione degli stranieri. Con ordinanze separate, la Cassazione ha anche approvato la richiesta di referendum abrogativi su alcuni aspetti del Jobs Act. I quesiti riguardano la disciplina dei licenziamenti illegittimi prevista dal “Contratto a tutele crescenti”; le norme relative ai licenziamenti nelle piccole imprese e le indennità previste e infine la regolamentazione dei contratti a termine, in particolare la durata massima e le condizioni per proroghe e rinnovi. Il Jobs Act, uno dei pilastri delle riforme del lavoro degli ultimi anni, potrebbe quindi subire modifiche sostanziali qualora i cittadini decidessero di abrogare le disposizioni in questione.
Un ulteriore referendum riguarda le norme sugli appalti, con particolare attenzione alla responsabilità solidale tra committente, appaltatore e subappaltatore per gli infortuni sul lavoro. Il quesito mira a rafforzare le tutele per i lavoratori delle imprese appaltatrici e subappaltatrici, eliminando l’esclusione della responsabilità solidale prevista dalla normativa vigente.
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