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Viminale: “Nessuna norma impedisce iscrizione figli ad anagrafe”

"Per gli atti di stato civile non èrichiesta l’esibizione del permesso di soggiorno" ROMA, 29 luglio 2009 – Sono ”destituite di fondamento” le notizie riportate da alcuni organi di stampa sull’eventualità che le nuove norme inserite nel pacchetto sicurezza impediscano ai genitori non in regola con il permesso di soggiorno di iscrivere all’anagrafe il figlio nato in Italia.

Lo precisa il Viminale, ricordando che ”nessuna previsione in tal senso e’ contenuta nella legge appena pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Infatti, per gli atti di stato civile, tra cui rientra quello di nascita, non è richiesta l’esibizione del permesso di soggiorno, trattandosi di dichiarazioni rese, anche a tutela del neonato, nell’interesse pubblico della certezza delle situazioni di fatto”.

”Dichiarazioni – si fa rilevare – che possono altresi’ essere rese anche dal medico, dall’ostetrica o da qualsiasi altra persona che abbia assistito al parto.

Inoltre, in base al Testo unico sull’immigrazione, le straniere irregolari che hanno un figlio in Italia hanno titolo ad un permesso di soggiorno con validita’ fino a sei mesi dopo il parto, che puo’ essere anche rilasciato al padre”.

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