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Violenza domestica. Primi permessi di soggiorno per le vittime

Le decisioni delle procure di Messina e di Roma. Asgi: “Il compagno della giovane straniera le aveva sottratto il passaporto e minacciava di denunciarla perché era irregolare”

Roma – 26 maggio 2014 – Un permesso di soggiorno alle immigrate vittime di violenza domestica per aiutarle a sottrarsi dai loro aguzzini e a ricominciare una vita normale in Italia.

C’era anche questa tutela  tra le “Nuove norme per il contrasto della violenza di genere” in vigore dallo scorso ottobre. La legge prevede infatti che se nei casi di violenza domestica vengono accertate “situazioni di violenza o abuso nei confronti di uno straniero” e la sua incolumità è in pericolo perchè vuole sottrarsi alla violenza o collabora con gli inquirenti, può essergli concesso un particolare permesso di soggiorno, previsto dall’articolo 18 bis del testo unico sull’immigrazione.

Ora si passa dalle parole ai fatti. È di qualche giorno fa la decisione del Pubblico ministero presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma di concedere un permesso per questi motivi a una donna straniera, così come ha fatto anche, in un altro caso, la Procura di Messina. Provvedimenti che, segnala l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, sono “tra i primi emessi dall'entrata in vigore” delle nuove norme.

Ecco come la legge identifica i casi di violenza domestica. “Uno o più atti, gravi ovvero non episodici, di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all'interno della famiglia o del nucleo familiare o tra persone legate, attualmente o in passato, da un vincolo di matrimonio o da una relazione affettiva, indipendentemente dal fatto che l'autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima”.
 
A Roma, scrive l’Asgi, il permesso è andato a una giovane che “ha denunciato il compagno per gravi maltrattamenti ai suoi danni, confermando e circostanziando le accuse durante esame testimoniale reso in incidente probatorio con modalità protette”. Tra le altre cose, il suo compagno l’aveva privata del passaporto e minacciata più volte di denunciarla come immigrata irregolare.
 

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