Roma – 19 agosto 2013 – Più protezione per le donne straniere vittime di violenze domestiche in Italia. Se sono qui irregolarmente potranno avere un permesso di soggiorno che le aiuterà a sottrarsi ai loro aguzzini, così come già succede per le vittime del racket della prostituzione o del caporalato.
La misura è contenuta nel decreto legge "per il contrasto della violenza di genere” entrato in vigore sabato scorso, che inasprisce le pene per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e atti persecutori (stalking) e prevede misure come l’allontanamento immediato da casa dei sospetti colpevoli o l’assistenza legale gratuita per le vittime. Il governo, come ha spiegato il ministro dell’Interno Angelino Alfano dopo il varo del provvedimento,vuole “prevenire la violenza, punire in modo certo e proteggere le vittime”, con un occhio anche al mondo dell’immigrazione.
Il decreto contiene infatti un articolo che introduce il “permesso di soggiorno per le vittime di violenza domestica”, rilasciato dalla Questura, su proposta o con il parere favorevole della Procura della Repubblica. Succederà quando nel corso di indagini per maltrattamenti familiari, lesioni personali, mutilazioni genitali, sequestri di persona, violenza sessuale o atti persecutori commessi in Italia “in ambito di violenza domestica” verranno accertate “situazioni di violenza o abuso nei confronti di uno straniero” e la sua incolumità è in pericolo perchè vuole sottrarsi alla violenza o collabora con gli inquirenti (ad esempio denunciando il colpevole).
Lo stesso permesso potrà essere rilasciato anche se le situazioni di violenza o abuso emergono nel corso di interventi assistenziali dei servizi sociali specializzati nell'assistenza delle vittime di violenza. In questo caso saranno i servizi sociali a inviare una relazione al Questore con tutti gli elementi che gli permettano di valutare “la gravità e l’ attualità” del pericolo per l'incolumita' personale. Il documento potrà essere rilasciato a cittadini extracomunitari e comunitari.
Ma cosa di intende per violenza domestica? Il decreto lo spiega nel dettaglio: “Tutti gli atti, non episodici, di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all'interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o persone legate da relazione affettiva in corso o pregressa, indipendentemente dal fatto che l'autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima”.
Elvio Pasca