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Zaia: “Immigrati che non lavorano a casa a calci nel sedere”

"Vogliamo essere padroni a casa nostra" Domegge (Belluno), 30 agosto 2010 – "Quelli che non lavorano, non rispettano le leggi, non vogliono integrarsi, vanno a casa a calci nel sedere".

E’ quanto affermato daLuca Zaia, presidente del Veneto, che difende la nuova politica regionale che punta a privilegiare "prima i veneti".

"Vogliamo essere padroni a casa nostra – ha spiegato il presidente leghista alla festa di partito di Domegge (Belluno) – e per questo vogliano difendere la nostra identità. Abbiamo perso 75mila posti di lavoro, e se ce ne è uno da assegnare devono venire prima i veneti di tutti gli altri".

Riguardo la recente questione dei rom rimpatriati dal governo francese e il commento negativo della Chiesa Zaia ha detto che: "Noi, siamo rispettosissimi della posizione della Chiesa, la nostra e’ una tradizione cattolica, un giovane su cinque vuole fare volontariato, ma non e’ dignita’ l’integrazione fatta in alloggi di fortuna alle periferie di citta’. Se non c’e’ posto, se ne tornino a casa loro".

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