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Zona rossa e arancione cosa si può fare e cosa no: le regole in vigore fino al 6 aprile

Roma, 15 marzo 2021 – A partire da oggi quasi tutta l’Italia è divisa tra zona rossa e zona arancione: ma di preciso, cosa si può fare e cosa no? L’unica Regione esclusa da queste misure restrittive anti covid è la Sardegna, che riesce a rimanere ancorata all’area bianca. Con il nuovo decreto entrato in vigore proprio oggi e che durerà fino al 6 aprile, invece, il resto del Paese si è colorato delle due fasce di rischio più alte. Cerchiamo quindi di capire meglio cosa è permesso fare e cosa no in queste settimane e, in particolare, nel week end di Pasqua.

Zona rossa e arancione, cosa si può fare

Con il nuovo Decreto è sparita la zona gialla. Tutte le Regioni, infatti, a eccezione della Sardegna, si dividono in zona rossa o arancione: per questo è bene ripetere cosa si può fare e cosa no. Partiamo dalle visite ad amici e parenti: in zona rossa non sono permesse. Come specifica il governo nelle faq, infatti, in questa area sono consentiti gli spostamenti solo per comprovate esigenze. Quindi lavoro, necessità e salute. Sono vietati, però, fino al 2 aprile: nel week di Pasqua sarà possibile recarsi, una volta al giorno e al massimo in due, in una abitazione diversa dalla propria.

In zona arancione, invece, è concesso già ora andare a far visita ad amici e parenti: le regole, però, sono sempre le stesse che già conosciamo. Inoltre, in questo caso rimane anche la regola del precedente Dpcm per i piccoli centri. Chi vive in un Comune che ha fino a 5.000 abitanti può spostarsi, tra le 5 e le 22 entro i 30 km dal confine del proprio Comune, senza però spostarsi verso i capoluoghi di Provincia. Questo vale anche per le visite. Per quanto riguarda le seconde case, invece, in zona rossa e in zona arancione cosa si può fare? Il decreto permette di raggiungerle in tutti e due i casi. Anche se si trovano in una regione diversa.

Scuola e passeggiate

Nelle zone rosse le scuole di tutti gli ordini e grado sono chiuse. Rimangono operative solamente per gli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali. Per tutti gli altri, invece, scatta in automatico la didattica a distanza. Nelle zone arancioni, invece, le scuole superiori osservano la DAD a rotazione al 50% o al 75%. Nel caso in cui si dovessero registrare più di 250 casi positivi ogni 100mila abitanti, però, le regioni possono comunque scegliere di prevedere la chiusura delle scuole. Per quanto riguarda poi l’attività motoria e sportiva, nel testo si legge: “Nell’area rossa è consentito svolgere l’attività sportiva esclusivamente nell’ambito del territorio del proprio Comune, dalle 5.00 alle 22.00, in forma individuale e all’aperto, mantenendo la distanza interpersonale di due metri.

È consentito nello svolgimento di un’attività sportiva che comporti uno spostamento (per esempio la corsa o la bicicletta), entrare in un altro Comune, purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza”. E’ concesso anche andare nei parchi, a condizione però che si rispetti il divieto di assembramento e che sia in prossimità della propria abitazione.

Infine le regole per bar, ristoranti e negozi. I primi due possono continuare a fare servizi di asporto, dalle ore 5 alle 22, e domicilio senza limiti di orario. In hotel, invece, la consumazione è consentita solamente ai clienti che hanno una stanza. In zona rossa, poi, possono rimanere aperti solamente gli esercizi necessari. Quindi: supermercati, farmacie, tabaccai, benzinai, librerie, edicole, profumerie, negozi di intimo, elettronica, articoli sportivi, vestiti per bambini, giochi. In zona arancione, invece, possono rimanere aperti, però i centri commerciali e i mercati non alimentari devono restare chiusi nei week end.

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