Iniziano le convocazioni, anche nelle province con più domande. È la prima tappa per l’arrivo dei lavoratori
Roma – 25 marzo 2011 – A due mesi dai click day, si sbloccano gli ingressi dei lavoratori extracomunitari con l’arrivo dei primi “nulla osta” da parte degli Sportelli Unici per l’Immigrazione.
In ogni provincia, dopo la presentazione delle domande di assunzione, la Direzione Provinciale del Lavoro verifica che il datore e la sua offerta abbiano i requisiti previsti dalla legge, la Questura esclude che il lavoratore abbia precedenti penali o una vecchia espulsione. A quel punto lo Sportello Unico per l’immigrazione rilascia in nulla osta, in pratica dice: “Ok, il lavoratore può arrivare in Italia”.
“Abbiamo iniziato da due settimane. Da Questura e Dpl ci sono arrivati un centinaio di pareri positivi e abbiamo convocato altrettanti datori di lavoro per la consegna del nulla osta. Di questo passo chiuderemo sicuramente entro la fine dell’anno” dice Francesca Iacontini, responsabile dello Sportello unico per l’Immigrazione di Milano.
Milano è la provincia italiana con più domande per i flussi, circa 45mila, ma Iacontini è ottimista. “L’ultima regolarizzazione è stata rallentata da tante domande fasulle. I flussi mi sembrano meno soggetti a distorsioni, credo che davvero dietro la maggior parte delle domande ci sia la volontà di assumere lavoratori dall’estero. Il problema è che comunque tanti rimarranno fuori. Per alcune nazionalità, le quote si sono esaurite in pochi secondi”.
Anche dallo Sportello unico di Roma stanno partendo in questi giorni le prime convocazioni. “Abbiamo chiesto a Questura e Dpl di lavorare contemporaneamente sulle stesse domande, così i pareri arrivano insieme e può subito essere rilasciato il nulla osta. Abbiamo già ampliato l’orario di ricevimento del pubblico, per ora viaggiamo sui cinquanta nulla osta al giorno, ma a regime saranno anche più di duecento” spiega il dirigente Fernando Santoriello.
Il lavoro sui nuovi flussi, a Roma come altrove, si somma negli uffici a quello per i ricongiungimenti familiari e alle ultime battute della regolarizzazione. A complicare le cose, le pratiche che hanno bisogno di integrazioni: “È così anche per una parte consistente delle domande per i flussi che sono state già esaminate” avvisa Santoriello. “In quei casi ai datori di lavoro si chiederà di presentare documentazione aggiuntiva, e questo allungherà i tempi”.
A Napoli le convocazioni per la consegna dei nulla osta non sono ancora partite. “Questione di giorni, inizieremo entro i primi di aprile” assicura Gabriella D’Orso, a capo dello Sportello Unico. “Ci stiamo organizzando per seguire i flussi senza rallentare le altre pratiche. Soprattutto per i ricongiungimenti abbiamo una mole di lavoro enorme, negli ultimi anni l’immigrazione in provincia è diventata molto più stanziale e tanti fanno arrivare i familiari”.
Il lavoro aumenta a risorse umane rimangono invariate? Come si farà a non rallentare? “Il ministero dell’Interno dovrebbe assegnarci dei lavoratori interinali, che potranno darci una mano con tutte le pratiche” fa notare D’Orso. Sono rinforzi che il governo ha autorizzato oltre un mese fa anche se per ora non si ha notizia del bando per reclutarli.
Conviene comunque tener presente che il rilascio del nulla osta è una tappa, non il traguardo.
“Dopo l’ok dello Sportello Unico, la procedura si sposta nei Paesi d’origine, con il rilascio al lavoratore del visto per l’Italia. Il problema è che in alcuni Paesi si aspettano anche tre mesi per avere un appuntamento ai consolati e inoltre questi fanno altri controlli che allungano i tempi e a volte possono concludersi con una bocciatura” spiega l’avvocato Mascia Salvatore.
Insomma, il lungo cammino sulla strada dei flussi è iniziato. E questa è una buona notizia. Ma per sapere quando ciascun lavoratore arriverà davvero in Italia ci vorrebbe un indovino.
Elvio Pasca