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Vita pubblica

Il rispetto della diversità nella vita pubblica è uno dei punti di maggiore rilevanza ai fini della integrazione multi etnica e  del dialogo interculturale. È, infatti, nelle relazione sociali che si sviluppano la capacità di condivisione e convivenza nel rispetto della diversità e delle identità culturali.

Pensiamo ad esempio allo sport e con esso ad ogni manifestazione e luogo sportivo (stadio, gare, palazzetto dello sport, ecc.); ai luoghi di culto; ai mercati ecc..

Frequentemente ci si trova di fronte a comportamenti discriminatori determinati:


–    dall’esclusione di persone straniere da una     competizione sportiva;

–    da insofferenza nei confronti di persone di razza diversa o dal diverso colore della pelle. 

giurisprudenza di riferimento:


Tribunale di Pescara, 14 dicembre 2001; tribunale di Teramo, 30 marzo 2001; Tribunale di Teramo, 4 dicembre 2000; Tribunale di Reggio Emilia, 2 novembre 2000, sui limiti posti al tesseramento di giocatori extracomunitari nelle federazioni sportive.

Corte Costituzionale, sentenza 189 del 25 maggio 1987, sull’accusa a carico di un cittadino sloveno per avere esposto due bandiere slovene accanto a due bandiere nazionali italiane senza la preventiva autorizzazione dell’autorità politica locale (Gorizia);

Cassazione penale, sezione V, sentenza 9381, del 20 gennaio 2006, ingiuria a sfondo razzista appellativo sporco negro; Cassazione penale, sezione V, sentenza n. 44295, del 5 dicembre 2005;

Cassazione penale, sezione V, sentenza n. 19378, del 20 maggio 2005 condanna per ingiuria e lesioni volontarie a sfondo razzista, individuazione provenienza etnica della persona “marocchino”; Cassazione penale, sezione III, sentenza n. 7421, del 10 gennaio 2002, atti di violenza a danno di due cittadini senegalesi per motivi etnici o razziali; Cassazione penale, sezione I, sentenza n. 341, del 28 febbraio 2001; Cassazione penale, sezione I, sentenza n. 23024, del 28 febbraio 2001, incitamento a commettere violenza per motivi razziali, partecipazione ad associazioni che abbiano come scopo l’incitamento stesso.  

Comitato per l’Eliminazione della discriminazione razziale, parere 10 maggio 2000, ricorso 17/1999, B.J. c. Danimarca, rifiuto da parte del personale di una discoteca di consentire l’accesso al locale di un cittadino danese di origine iraniana in quanto “straniero”

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Azioni di prevenzione e promozione di comportamenti non discriminatori nel luogo di lavoro