Roma – 16 gennaio 2013 – Napoletana con radici capoverdiane, a poco più di trenta anni Maria Ilena Rocha è la responsabile del Coordinamento Nazionale Donne Immigrate dell'Associazione Nazionale Oltre le Frontiere della CISL. "La difesa dei diritti è qualcosa che mi ha sempre accompagnato nella vita, già al liceo artistico fui eletta rappresentante d'istituto ed entrai a far parte del direttivo scolastico".
L'impegno sociale. "Non mi sono mai sentita immigrata o diversa dai miei amici, ero e sono Maria Ilena e basta. Compiuti i diciotto anni ho ottenuto la cittadinanza italiana e in quel momento ho percepito le difficoltà che affrontavano i miei coetanei, figli d'immigrati, ed in qualche senso mi sono sentita sola. Così ho deciso che dovevo darmi da fare e dare il mio contributo per eliminare le diseguaglianze. Mi sono rimboccata le maniche e nel 2000 ho fondato l'associazione Unione Capoverdiana di cui ero la presidente. In quello stesso periodo ho iniziato a collaborare con l'ANOLF facendo volontariato come mediatrice culturale e attraverso lo sportello informativo".
"Il mio impegno si rivolge in modo particolare alle seconde generazioni e alle donne, infatti nel 2007 con un gruppo di amici dell'ANOLF abbiamo fondato il gruppo Giovani di Seconda Generazione rendendolo presente in diversi sedi in tutta Italia, ed io ero responsabile per la mia regione. Nei miei undici anni di volontariato nel campo dell'immigrazione ho avuto modo di constatare che le discriminazioni, i pregiudizi nei confronti delle donne sono molto più forti rispetto a quelli verso gli uomini. In quanto donna provavo un forte senso di solidarietà nei loro confronti e mi sono sentita di voler contribuire a limitate queste escussioni".
Il Coordinamento delle Donne. "In occasione del congresso nazionale del 2009 della CISL sono stata nominata responsabile del Coordinamento Nazionale Donne Immigrate”.
“Ci battiamo contro le mutilazioni genitali, fenomeno presente anche in Italia, e contro la tratta, e per i diritti delle lavoratrici, offrendo supporti di vario tipo, dallo sportello legale ai corsi di formazione. Vogliamo stimolare il protagonismo delle donne immigrate: come donne, siamo discriminate sul piano delle competenze professionali, come immigrate, sottoposte ai processi di esclusione sociale, infine, in quanto madri, penalizzate dall'assenza del sostegno familiare. Molte subiscono i pregiudizi maturati nei confronti delle loro comunità, oppure giudicate negativamente solo per la loro femminilità”.
In onda. "Oltre a questo impegno mi diverto a fare la conduttrice per Labor Tv, il canale televisivo della CILS. Mi occupo dalle redazione e comunione del programma d'informazione dedicato all'immigrazione, ovviamente la trasmissione si chiama "Italiani"".
Samia Oursana