Roma – 7 giugno 2013 – In uno dei luoghi simbolo dello sfruttamento dei migranti, c’è un ponte tra istituzioni e cittadini stranieri, due mondi tra i quali la comunicazione spesso è difficile. E’ la giovane Susan Darboe, col suo prezioso lavoro presso l’anagrafe del Comune di Castel Volturno.
Mamma nigeriana e papà ghanese, Susan Darboe ha ventidue anni e, pur essendo nata e cresciuta a Castel Volturno, non è cittadina italiana.
Nel frattempo si diploma, si iscrive all’Università di giurisprudenza ed inizia a collaborare per conto della Cgil a Castelvolturno, come responsabile di zona. È mediatrice culturale, interprete presso il tribunale ed è stata testimonial regionale alla campagna “L’Italia sono anch’io” per al riforma della legge sulla cittadinanza.
Poi il sindacato e il Comune di Castel Volturno hanno stretto un accordo, che rappresenta un forte segnale di cambiamento ed una svolta positiva per tutta la cittadinanza. Il sindacato ha messo a disposizione le competenze professionali necessarie per consentire una più efficiente comunicazione con i cittadini stranieri. Il comune ha creato una postazione ad hoc dietro i suoi sportelli.
Ed è proprio Susan Darboe la persona scelta per occupare quella posizione. Un punto di incontro ideale tra le due culture che lei incarna da quando è nata.
Samia Oursana