Roma – 20 maggio 2013 – I nuovi romani bussano in Campidoglio per chiedere più attenzione. Sono figli di immigrati cresciuti nella Capitale o in un’altra città italiana, oppure giovani arrivati da tutto il mondo per studiare o lavorare. Tutti hanno scelto un futuro a Roma e ora vogliono farsi sentire, porre domande, ottenere risposte dall’amministrazione comunale.
Per dare loro voce è nato QuestaèRoma, un movimento frutto dell'unione di tanti ragazzi e ragazze che nel corso degli anni hanno maturato numerose esperienze associative, politiche e culturali dedicate ai figli di immigrati e a tutti coloro che subiscono discriminazioni. Il Comune, denunciano, non ha finora messo in campo gli strumenti adeguati ad una città dal carattere sempre più cosmopolita, mentre tanto potrebbe fare, ad esempio, sul fronte delle iniziative culturali e di sensibilizzazione o nell’offerta di servizi dedicati ai suoi nuovi cittadini.
“La vita quotidiana di molti giovani è caratterizzata da discriminazioni razziali e socio/culturali che spesso esulano dal semplice fatto di non avere la cittadinanza. Capita spesso, purtroppo, di sentirsi “diversi” ed essere considerati immigrati anche se italiani di ‘diritto’ e non solo di ‘fatto’. Noi vogliamo provare ad abbattere tutti insieme, nuovi romani, romani sin dalla nascita e romani per scelta di vita, questo modello culturale distorto” dice Samia Oursana, una delle promotrici di QuestaèRoma.
Il movimento si presenterà venerdì 24 maggio alle ore 13.30, con un flash mob in Piazza della Rotonda di fronte al Pantheon. La scelta di questa data, giorno di chiusura della campagna elettorale, non è stata casuale: “Non volevamo che la questione cittadinanza fosse strumentalizzata durante questo periodo pieno di facili promesse e grandi aspettative, inoltre stiamo assistendo ad una grande enfatizzazione del tema anche a livello nazionale che rischia di spostare l’attenzione su livelli meramente dialettici e strumentali piuttosto che di contenuto”.
“Sappiamo – aggiunge Oursana – che è il Parlamento a dover legiferare su questa materia, ma chiediamo un serio impegno anche alla futura amministrazione comunale. Per questo motivo invitiamo ufficialmente tutti i candidati sindaco a partecipare all’evento e chiediamo che si apra al più presto un tavolo di discussione sui temi della cittadinanza e dei diritti sociali con tutte le realtà associative presenti nel territorio romano, affinchè cominci un nuovo percorso all’insegna dell’inclusione e della partecipazione attiva a Roma”.
Anche il rapper Amir aderisce al movimento: “In quanto artista romano prendo parte con grande entusiasmo a questa nuova realtà. Sono nato e cresciuto a Roma e ho da sempre avuto la cittadinanza italiana, ma la gente mi ha sempre trattato da immigrato, subendo le discriminazioni del caso. Potranno cambiare tutte le leggi del mondo, ma finchè non lavoriamo sul piano culturale e sociale non risolveremo mai nulla".