Roma – 14 dicembre 2012 – Saba Anglana, cantautrice, attrice, scrittrice e doppiatrice, nasce nel 1970 dalla sintesi e dal dialogo tra due culture. La mamma etiope e il papà italiano si conoscono nella pacifica Somalia degli anni ‘60. Ma sotto la dittatura Mogadiscio non è più la stessa, così nel ‘75 la sua famiglia è costretta a trasferirsi in Italia.
Si laurea in storia dell’arte a Roma e per un breve periodo si occupa di tecniche di restauro, dopodiché inizia a lavorare nell’ambito dell’editoria e della comunicazione. Parallelamente avvia la sua carriera nello spettacolo attraverso produzioni teatrali e televisive, come nella fiction 'La Squadra'. Con l’album Jaka (The line), nel 2007, l’artista fa il suo primo debutto discografico a livello internazionale. Il successo di questo primo lavoro la stimola a proseguire come cantaurice. Nel 2010 esce il suo secondo disco 'Biyo – Water is love'.
“L’ispirazione mi esce da dentro. Durante gli anni dell’adolescenza ricordo come i miei coetanei, nella ricerca di loro stessi, della loro identità, si omologavano. Ma per me è stato diverso – ci svela – nelle mie 'diversità' trovavo la mia forza e mi sentivo speciale, anche se la società mi attaccava".
“Life Changanysha” è l’ultimo album realizzato questo anno. È il prodotto del viaggio che Saba ha condotto in Africa, tra i racconti delle persone, i paesaggi e le tradizioni di quelle terre, prendono forma i testi e la musica.
Come ti ha accolto il mondo dello spettacolo italiano? "La mia diversità è stata un ottimo startup per il mio percorso artistico, ma il problema è il dopo. Inizialmente c'è curiosità che favorisce, ma per conservare la ribalta devi dare prova di essere quello che vuoi essere. Il problema tecnico nel mondo dello spettacolo è che non c'è spazio per la nostra normalità, quindi diventa un valore da conquistare. È colpa dei sceneggiatori, dei produttori del mainstream che non si adeguano alla realtà che viviamo nella nostra società. Sono dei reazionari e questo può causare una decadenza culturale".
La musica di Saba spesso viene definita 'world music'. "Non sono un amante delle definizioni, le trovo riduttive, preferisco lasciare vivere le cose senza una definizione. La mia musica è la libera espressione di quello che sono, del mio percorso. Appunto Life Changanysha: la vita ci mescola!".
Samia Oursana