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Taiyo Hyst Yamanouchi: “Mi ispiro ai maestri e miro al massimo”

Un artista a 360 gradi tra cinema, tv, musica e arti visive. “Sono italiano, ma farò sempre la parte del giapponese. È il sistema”

Roma 12 settembre 2013 – Taiyo “Hyst” Yamanouchi è quello che si può definire un artista a tutto tondo: attore, musicista, produttore, regista, writer, direttore artistico e blogger. “L’arte per me è assoluta. Non c’è un’arte in particolare, è un corpo unico”.

Taiyo cresce tra i set cinematografici grazie al padre, Haruhiko Yamanouchi, famoso attore di origine giapponese che ha lavorato moltissimo in Italia. “Non posso dire di aver provato una folgorazione per quel mondo, per me è sempre stato un gioco e in quei luoghi accadeva qualcosa che mi piaceva. C’era sempre un’atmosfera magica che mi ha portato ad amare l’arte”.

 “Non posso dire di non aver mai subito discriminazioni, ma semplicemente me le faccio scivolare addosso. Lo stereotipo è intriso nella narrazione, non si tratta di pregiudizi, ma di riportare la realtà sociale. Sono meccanismi difficili da scavalcare e molto spesso sono convenienti anche per una questione di mercato. In Italia farò sempre la parte del giapponese anche se io mi sento italiano, ma non lo sembro. È qui la differenza”…

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