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Vera An Garo: “Che emozione quando chiamano l’Italia ed esco io…”

La giovane ginnasta di origini filippine è salita sul podio del  VII Trofeo Internazionale di Spoleto. “La passione mi spinge a migliorare,  questo è il mio messaggio per i giovani”

Roma – 28 dicembre 2012 – Tra le giovani promesse della ginnastica ritmica italiana c’è anche Vera An Garo. Nata a Roma da genitori filippini, frequenta il quatto anno di liceo classico e lo scorso giugno a Spoleto, al VII Trofeo Internazionale della disciplina, si è classificata seconda per la categoria senior.

“Mi sono innamorata pazzamente di questo sport e non l’ho più lasciato” racconta. Incoraggiata dalla madre, Vera inizia a praticare la ginnastica sin da piccolissima, aveva 6 anni e dopo solo anno d'allenamento iniziò a partecipare alle gare regionali e nazionali sia a livello individuale che di squadra. Sin dalle prime competizioni ha portato a casa grandi soddisfazioni e soprattutto medaglie.

Raggiungere così grandi risultati in così poco tempo richiede tantissimi sacrifici e rinunce. “Mi alleno tre volte a settimana per due ore e mezzo. Non è semplice trovare il tempo per poter fare tutto ciò che vogliamo, ma io colgo questa occasione per arrivare al mio sogno”.

Come ogni adolescente Vera ha il desiderio di praticare altre attività  e di avere più tempo per gli amici oltre che per lo sport e la scuola. Per questo motivo decise di interrompere i suoi allenamenti, ma il suo amore per questo sport non l'ha tenuta lontana dagli attrezzi per più di un anno.

Appena tornata in palestra arrivò la chiamata per il trofeo di Spoleto, dove ha portato sul podio il tricolore. La ginnasta ci racconta le sue sensazioni: “Quando hanno chiamato l’Italia e sono uscita io è stato molto emozionante. È stata riconosciuta positivamente la mia diversità e questo dà anche merito al mio Paese”.

La promettente ginnasta oltre ad esercitarsi allena anche i bambini della categoria tra i 4 e gli 8 anni. Inoltre è giudice di gara di secondo livello, anche se attualmente sta per effettuare gli esami obbligatori per passare a giudice di terzo livello.  Ci saluta con un pensiero: “La passione mi spinge a migliorare e questo è il mio messaggio per i giovani”.

Samia Oursana
 

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