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Il silenzio assordante dei sindacati

di Aly Baba Faye

Roma – 20 giugno 2008 – Rumoroso è il silenzio del sindacato di fronte al barbaro assassinio dell’operaio egiziano a Varese . L’unica reazione è stata un comunicato della CGIL 24 ore dopo il fattaccio. Che le agenzie non hanno riportato. Dunque non se n’è accorto nessuno.

Eppure questo fattaccio richiama direttamente la responsabilità del sindacato. La sua capacità di rappresentanza e di tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori. Ma è silenzio. Un silenzio assordante. Niente sciopero, niente manifestazione. Solo un comunicato per dovere d’uffico.

Perciò sorgono dubbi.

Se fosse un lavoro italiano ci sarebbe un silenzio così assordante? Ma i centinaia di migliaia di iscritti immigrati sono difesi adeguatamente? Serve ai lavoratori immigrati un sindacato come quello di oggi? Dobbiamo allora dar credito a chi vuole creare un sindacato degli immigrati? Oppure dei sindacati etnici? Magari anche con “salari etnici”! E forme di contrattazione che assumono connotati di baratro?

Mi domando, ma è così profonda la crisi del sindacato italiano? Come si giustifica questa inerzia sindacale di fronte ad un omicidio sul luogo di lavoro? Basta! CGIL-CISL-UIL hanno il dovere di reagire.

Se si pensa che il sindacato è stato sempre molto attento ai diritti dei lavoratori immigrati diventa difficile accettare questa situazione. Speriamo non si tratti della caduta dell’ultima baluardo della democrazia. Anche perché non vorrebbe dire che non ci sono più argini alla deriva neofascista. Non è possibile! Il sindacato si dia una mossa!

Non è accettabile la normalizzazione della discriminazione nei luoghi di lavoro. Non è accettabile l’idea di lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. Non sto chiedendo un favore, una gentile concessione. Sto chiede l’esistenza di un sindacalismo.

Rammento che la solidarietà è un vincolo di interdipendenza di interessi reciproci. Senza la solidarietà è la morte del sindacalismo. Non servono fughe in avanti. E non è credibile l’appello contro la discriminazione dei Rom se il sindacato non è neanche in grado di reagire contro un fatto prettamente sindacale.


Dunque CGIL-CISL-UIL reagiscano se non altro per i loro tanti iscritti immigrati. Se non sono più interessati a assolvere a questo loro dovere lo dicano chiaramente.

Lancio un apello a Epifani, Angeletti e Bonanni a fare qualcosa subito. Una manifestazione, uno sciopero o semplicemente una conferenza unitaria stampa di denuncia netta di un fatto così grave! Altrimenti hanno ragione coloro che vogliono un sindacato degli immigrati. Un sindacato che abbia a cuore gli interessi e la dignità dei lavoratori immigrati. CGIL-CISL-UIL se ci siete battete un colpo! Questione di credibilità!

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