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La lunga marcia verso i nostri diritti

Dopo dieci anni di battaglie per il diritto di voto degli immigrati. Di Radwan Khawatmi, presidente Movimento i Nuovi Italiani

Roma – 30 novembre 2010 – Mi ricordo ancora, quando sbarcando a Bruxelles nel lontano 2000 ed incontrando i responsabili della Comunità Europea (le varie commissioni) ci guardavano come fossimo sbarcati da un altro pianeta!! E noi a chiedere loro se possono “ obbligare “ l’Italia a riconoscere il nostro diritto al voto.

Mi ricordo le loro facce, i loro sorrisi di meraviglia ma ricordo anche la nostra determinazione: è un nostro diritto sacrosanto e dovete riconoscerlo.

Lungo questa strada durata 10 anni mi sembra oggi come fosse un film in bianco e nero quanti personaggi – convegni – interviste – lotte – amici e nemici – posso scrivere un grande romanzo.

Mi ricordo il prezioso aiuto dell’allora Vice Presidente della Commissione Europea On. Frattini ed il supporto dei vari commissari europei.

Fummo capaci di portare un buon risultato, dove l’Italia ha recepito una direttiva europea per concedere agli extra comunitari residenti il diritto al voto, per la verità, fu l’Italia il primo firmatario di tale proposta e per noi del Movimento i Nuovi Italiani fu un grande risultato.

Oggi la grande novità è la proposta di legge che giace in Parlamento e porta la firma dell’On. Granata. Questa legge, posso affermare senza ombra di dubbio, ha una maggioranza parlamentare qualificata per essere approvata. I voti favorevoli provengono da tutto il PD – Italia dei Valori – UDC (ringrazio personalmente l’On. Pier Ferdinando Casini per il sostegno a noi riservato), ma soprattutto il sostegno del FLI ed in prima persona il Presidente Fini che ci ha assicurato il sostegno dei suoi gruppi parlamentari.

Oltre a tutte queste forze politiche 50 Deputati e Senatori del PDL hanno assicurato il voto favorevole.

Oggi mi chiedo e vi chiedo: perché dobbiamo lottare per un diritto sancito dalla costituzione europea? E perché dobbiamo aspettare tanti anni per vederlo realizzato?

Siamo 5 milioni di nuovi italiani e, vi elenco questi ultimi dati (non ancora pubblicati) sulla nostra situazione in Italia:

v     Siamo circa l’8% della popolazione italiana

v     Abbiamo prodotto l’11,2% del Pil italiano, pari a 130 miliardi di Euro ( Grecia ed Irlanda sono vicini alla bancarotta per un importo inferiore a quello da noi prodotto!!!)

v     Versiamo nelle casse dell’Inps 8,5 miliardi di Euro con un saldo positivo a favore dei nostri fratelli italiani in quanto l’età media dei nostri lavoratori è di 25-30 anni – età non pensionabile. Un alto dirigente dell0Inps ha affermato che grazie a noi il bilancio dell’Inps si sta risanando.

v     Abbiamo aperto 250.000 nuove imprese ( siamo il popolo delle partite Iva), riavviando un mercato in forte crisi.

v     I nostri lavoratori hanno occupato i posti abbandonati dai lavoratori italiani. Nelle concerie siamo l’80% della forza lavoro, nelle acciaierie il 60%, nell’edilizia oltre il 53% ed i nostri salari sono inferiori a quelli dei lavoratori italiani.

v     Abbiamo contratto oltre 180.000 mutui per l’acquisto di nove case.

v     800.000 studenti “nuovi italiani” sono iscritti all’anno scolastico 2010-2011.

In poche parole siamo una colonna portante nell’economia italiana.

Il processo di integrazione ormai è una realtà, dove il rispetto della costituzione e delle leggi italiane sono i nostri primi principi, accompagnati al rispetto della fede e della storia di questo paese che abbiamo scelto come nostra patria. La domanda che pongo ora e che rappresenta il sentimento di milioni di nuovi italiani è la seguente:

“Avendo adempiuto a tutti i miei doveri posso chiedere anche i miei diritti?”

Uno dei nostri diritti è il voto. Non ci sarà alcuna integrazione reale se non posso partecipare alla scelta di coloro che devono governare la mia città, dove risiedo, pago le tasse, svolgo la mia attività e mando i miei figli a scuola. Perché certe forze politiche mi vogliono negare questo diritto?

La risposta va cercata nella loro cieca logica di provincialismo e di chiusura mentale, vogliono che lavoriamo, produciamo benessere e ci ritiriamo zitti zitti nelle nostre baracche, mi sembra l’america di 100 anni fa con il suo comportamento con i cittadini di colore. Ma forse non sanno che il Presidente americano si chiama Barack ed è un uomo di colore!!

Si spaventano perché parte dei nostri voti andranno alla FLI (grazie alla posizione eccellente di Fini nei confronti delle nostre rivendicazioni) ed un’altra andrà all’UDC – PD ed altre forze politiche che compongono il quadro politico di questo paese.

Sì lo ammetto: il problema è la Lega Nord, che sta facendo di tutto per sabotare questo diritto. Mi ricordo durante un nostro congresso del Movimento i Nuovi Italiani a Parma, Berlusconi ha voluto intervenire con un messaggio in diretta in videoconferenza promettendomi: “ Caro Presidente Khawatmi, mi impegno per riconoscervi il diritto al voto”. Il giorno dopo Bossi dichiara: Nessun diritto, Berlusconi può dire quello che vuole!”

La Lega teme che i nostri voti (oltre 2,5 milioni di nuovi votanti!!!) possono sconvolgere il quadro politico nel nord dove siamo maggiormente concentrati. Saremo determinanti delle elezioni di molti comuni e province, ed in particolare nelle loro roccheforti; ma questo è un dato di fatto che piaccia o no, è una realtà.

Ho tentato di aprire un dialogo con la Lega invitandoli a smettere con le demagogie e a vedere la realtà. Il Corriere della Sera ha dedicato mezza pagina al mio intervento.

Noi non rinunceremo a questo diritto ed intendiamo esercitarlo con responsabilità.

Noi amiamo questo paese ed intendiamo portare il nostro contributo alla crescita economica, ma esigiamo il rispetto dei nostri diritti.

Siamo nella seconda generazione, ed ancora molte delle nostre aspettative sono emarginate:

Il diritto alla cittadinanza di chi è nato in questo paese.

Il diritto alla cittadinanza di chi risiede da oltre 5 anni e senza precedenti penali.

Il trasferimento del rinnovo del permesso di soggiorno dalle questure ai comuni che sono competenti (liberiamo 9.000 poliziotti che svolgono attività burocratiche!!!).

Corsi gratuiti per l’integrazione della lingua italiana.

Chi perde il lavoro come accade ultimamente con la crisi, non deve perdere il permesso di soggiorno; va data un’altra opportunità (come si fa con un lavoratore che risiede in Italia da 10 anni perdendo il lavoro deve tornare nella sua patria?).

E’ necessaria una grande mobilitazione dei nostri amici immigrati per coordinare le nostre giuste rivendicazioni e farci valere. Possono scriverci sulla nostra e-mail: segreteria@movimentoinuoviitaliani.it o al fax: 02/54259250. Con suggerimenti e commenti. Viva l’Italia. Viva la comunità Nuovi Italiani.

Radwan Khawatmi
Presidente Movimento i Nuovi Italiani

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