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Carta di soggiorno. Chi deve fare il test di italiano? Chi no?

Vorrei richiedere la carta di soggiorno. Ho frequentato un corso d’italiano con una scuola privata e mi hanno rilasciato il certificato di conoscenza della lingua. Volevo sapere se con questo certificato, sono esonerato da sostenere il test d’italiano?

 

03 maggio 2016 – Il rilascio del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo (cosiddetta carta di soggiorno) è subordinato, tra gli altri requisiti di legge, al superamento di un test di conoscenza della lingua italiana. Ciò vuol dire che prima di inoltrare la richiesta del suddetto titolo di soggiorno, lo straniero deve aver già sostenuto e superato il test d’italiano.

Ci sono alcuni casi in cui non è necessario sostenere il test d’italiano  

•         minori sotto i 14 anni di età;

•         persone affette da gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico derivanti dall’età, da patologie o da handicap, attestate mediante certificazione rilasciata dalla struttura sanitaria pubblica;

•         stranieri in possesso di un attestato di conoscenza della lingua italiana (livello minimo richiesto A2), rilasciato dall’Università degli Studi Roma Tre, dall’Università per stranieri di Perugia, dall’Università per stranieri di Siena e dalla Società Dante Alighieri;

•         stranieri che hanno frequentato un corso di lingua italiana presso i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti e conseguito, al termine del corso, un attestato di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2. Fanno parte dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti i Centri Territoriali permanenti per l’educazione degli adulti e i corsi serali funzionanti presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado;

•         stranieri che hanno ottenuto, nell’ambito dei crediti maturati per l’accordo di integrazione, il riconoscimento di un livello A2 di conoscenza della lingua;

•         stranieri che hanno frequentato e concluso una scuola italiana secondaria di primo o secondo grado, conseguendo il diploma in Italia oppure lo ha conseguito perché frequentava i centri provinciali per l’istruzione degli adulti;

•         stranieri che frequentano un corso di studio presso una Università italiana statale o non statale legalmente riconosciuta oppure frequenta un dottorato o un master universitario in Italia;

•         stranieri che hanno fatto l’ingresso in Italia come dirigente  o  personale  altamente  specializzato  di società in posizione di distacco; professori universitari che svolgono un incarico accademico in Italia; traduttori e interpreti e i giornalisti corrispondenti ufficialmente accreditati in Italia e dipendenti regolarmente retribuiti da organi di stampa quotidiani o periodici , ovvero emittenti radiofoniche o televisive stranieri (ai sensi dell’art. 27, comma 1, lettere a) c) d) e q) del D. Lgs. n. 286/98); 

•         stranieri titolari di protezione internazionale.

Al di fuori delle eccezioni, tutti gli altri stranieri che non fanno parte delle categorie prima menzionate devono sostenere e superare il test d’italiano per il rilascio del permesso di soggiorno UE per soggiornante di lungo periodo.

Quindi, ad esempio, chi ha frequentato e completato l’asilo o le scuole primarie, o ha frequentato le scuole secondarie ma non ha completato il percorso scolastico, dovrà comunque sostenere il test d’italiano. Anche qui ha un attestato di conoscenza di lingua italiana rilasciato da scuole che non fanno parte del circuito dei Centri provinciali per l’istruzione oppure da scuole private che non rilasciano le certificazione di conoscenza della lingua italiana riconosciute dalle Università degli Studi Roma Tre, Università per stranieri di Perugia, Università per stranieri di Siena e dalla Società Dante Alighieri, dovrà sostenere il test d’italiano.

Si ricorda, inoltre, che chi è già in possesso di un permesso di soggiorno CE e deve procedere all’aggiornamento non deve sostenere il test d’italiano. Questo requisito è obbligatorio soltanto per chi lo richiede per la prima volta.

D.ssa Maria Elena Arguello

 

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